Carrara, 7 settembre 2012 - Tragedia sul lavoro a Carrara nel mondo del marmo. Un lavoratore della cava 103, Lucio Cappé, 47 anni, è morto dopo essere stato colpito da un pezzo di marmo che lo ha ferito senza lasciargli scampo. La tragedia è accaduta in mattinata in località Calocara e ha scosso profondamente tutta Carrara, la cui economia si basa in gran parte proprio sull'attività estrattiva del materiale, i cui pregi sono famosi in tutto il mondo. Immediati i soccorsi, ma per l'uomo non c'era più niente da fare.

L'uomo è morto rimanendo schiacciato sotto una scaglia di marmo, pesante alcune tonnellate, staccatasi da una bancata della montagna. Un altro operaio che si trovava vicino e' riuscito miracolosamente a salvarsi per un pelo riuscendo a fuggire quando si e' accorto che la bancata si stava sgretolando.

Lucio Cappè era sposato e aveva un figlio. Sul posto hanno effettuato i rilievi i tecnici dell'Asl 1 di Massa Carrara.

Grandissimo appassionato di calcio, sport che praticava, la morte di Cappé ha sconvolto gli ambienti del pallone apuano. Era conosciuto in tantissime squadre amatoriali della zona. Una commovente lettera è online sul sito del Dogana Calcio.

"Nel 2008/2009 - scrive Cristiano Gatti - ha trasformato la nostra squadra (Bar Pacha) in “Squadra” facendole capire cosa significasse lottare, farsi rispettare. Mi ha insegnato cosa volesse dire essere un presidente e un dirigente di squadra aiutandomi a crescere fino a quando mi indicò, nell’ottobre del 2011, non scorderò mai quel giorno, una strada nuova e parallela".