Carrara, 21 ottobre 2011 - "Un alchimia mirabile. Un raro atto d’amore di privati che, di concerto con il pubblico, restituiscono alla città uno dei suoi più preziosi gioielli". Così l’architetto Tiziano Lera, responsabile del recupero di palazzo Cucchiari, ha aperto, ieri mattina, la presentazione dei lavori nello storico edificio di via Verdi che, nel giro di due anni e mezzo e dopo un intervento da tre milioni di euro, sarà donato dalla famiglia Conti alla città. Alla cerimonia erano presenti rappresentanti della Red Graniti, le figlie del defunto Giorgio Conti cui è intestata la Fondazione, Franca e Daniela, Fabrizio Ponzanelli e Maurizio Martini. Lera ha parlato del restauro, seguito dalla Sovrintendenza e mirato a recuperare il più possibile marmi, stucchi e fregi dello storico edificio.
 


In risposta alle polemiche degli ambientalisti preoccupati per la sorte dei tre alberi del giardino, Lera ha spiegato che l’area esterna sarà delimitata da bamboo per la privacy e per proteggere da rumori e polveri sottili, avrà due canfore, piante immancabili nell’800, e un susseguirsi di gelsomini, lilla, rampicanti vari che si snoderanno dal proscenio al gazebo, all’edicola d’ingresso. L’ingegner Giuliano Pelliciari, che nell’intervento è assistito dalla figlia Martina architetto, ha parlato della multifunzionalità del palazzo che in 4 piani di 800 metri ciascuno avrà sale per la musica, caffè, aree per rinfreschi e aperitivi, spazi espositivi. Il sottotetto sarà invece destinato agli uffici e ai servizi, mentre nel seminterrato troverà posto la cucina per il catering e i bagni. Il palazzo, dallo splendore ottocentesco, quando la famiglia Cucchiari affidò i disegni della propria dimora all’architetto Caselli, ha poi conosciuto momenti meno felici: prima sede dell’Inail, poi dell’istituto tecnico, infine rifugio di senza tetto che ne hanno completato il degrado.


"Sarà una struttura per tutti — hanno spiegato Franca e Daniela Conti —. Nostro padre ha sempre avuto l’intenzione di fare qualcosa per la città. Soprattutto per San Francesco, il suo quartiere di origine. Stiamo così tornando dove siamo nate. Pensiamo a un centro di ascolto di musica di qualità, un centro che raccoglierà archivi fotografici e atti della nostra città. Un caffé letterario. Un centro che avrà anche importanti risvolti occupazionali".


Il ringraziamento della città alla famiglia Conti è stato portato dal sindaco Angelo Zubbani che ha ricordato come sarà via Verdi. «Sarà l’asse culturale che collegherà San Francesco con la Padula con sedi espositive e museali. Sarà una strada vetrina dove i posteggi saranno ridotti e ampliato lo spazio per il passeggio. Per cui stiamo studiando un progetto per allargare il marciapiede, per nuova illuminazione e arredo urbano». Il sindaco ha poi ricordato come la famiglia Conti, amando poco il clamore, sia un esempio di collaborazione costruttiva per il rilancio della città. In sostanza il recupero del palazzo, che con i suoi affreschi, il suo belvedere, le sue soffitte e i suoi pavimenti pregiati, di fatto costituisce una piccola rivoluzione culturale che rivede le storiche famiglie del marmo soggetti attivi di quella classe illuminata senza il cui contributo la città non riuscirà a risollevarsi. I lavori nell’edificio saranno eseguiti dalla Cattolica di Reggio Emilia, la stessa società che ha ristrutturato palazzo Binelli.