Carrara, 28 luglio 2010 - L’avvocato Bruno Tavarelli, il commercialista Stefano Della Santina e il consulente fiscale svizzero Rudy Cereghetti istigatori di Giuseppe Volpi nel crac pilotato della sua holding. I primi due sono agli arresti domiciliari mentre il professionista elvetico è finito in carcere. Tutte e tre sono accusati di bancarotta fraudolenta perché in concorso avrebbero distratto mediante plurimi e reiterati passaggi di proprietà, effettuati a fronte di corrispettivi irrisori e sovente con il solo accollo di mutui, beni immobili di proprietà delle società fallite HLC, Residenza Paradiso, Reale Costruzioni, Versilia RE, Capital Casa riconducibili al Volpi.

 

Nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, firmata dal gip Giuseppe Laghezza, si sostiene che "il materiale acquistito ha fatto emergere la sussistenza di un’organizzazione delinquenziale caratterizzata dalla presenza di significativi e stabili legami tra gli indagati i quali hanno comuni e convergenti interessi economici connessi alla gestione delle numerose società di capitale coinvolte nella vicenda".

 

I tre professionsiti sono stati arrestati, lo scorso 20 luglio, dopo che la guardia di finanza lo scorso anno aveva sequestrato un computer al Volpi nella cui memoria sono stati rinvenuti alcuni file audio riguardanti altrettante conversazioni tra lo stesso costruttore edile ed altri soggetti, registrazioni che il Volpi effettuava all’insaputa dell’interlocutore di turno.
 

 

Dopo il fermo, lo stesso Volpi nell’interrogatorio dell’11 agosto 2009 dichiarava al pm di riconoscere la sua voce nei file audio che riproducevano anche un incontro a Lugano con Rudy Cereghetti alla presenza del commercialista Della Santina che seguiva le sue società. Il costruttore ha ammesso anche la conversazione, avvenuta nel suo ufficio, nel corso del 2005, con l’avvocato Bruno Tavarelli (che aveva seguito alcuni procedimenti civili del Volpi) e lo stesso Della Santina. Volpi raccontò al pm che in quell’occasione «parlammo della creazione di una società lussemburghese poi effettivamente costituita e proprio quel giorno ero giunto da Lugano con 50 mila euro in contanti ne lasciai 39 mila a Cereghetti firmando i relativi mandati per la costituzione predetta».
Nell’ordinanza si osserva che il contenuto dei file integra la prova della penale responsabilità dei tre indagati i quali conversando con il Volpi senza sapere di essere registrati, esplicitano il contributo da loro fornito alla consumazione dei reati di bancarotta e di associazione per delinquere.
 

 

Secondo gli investigatori dal colloquio registrato dal Volpi si evince la strumentalità delle varie società create con l’unica finalità di acquisire gli immobili in uscita dal gruppo Volpi e il fattico apporto fornito all’operazione da Tavarelli e Della Santina.