Carrara, 8 aprile 2010 - "La movida non è solo un problema di ordine pubblico, ma anche una questione sociale che va affronta con decisione e può essere risolta solo con un più efficace controllo del territorio". Alessandro Bandoni, consigliere circoscrizionale del Pd e conoscitore della realtà marinella, inteviene sul dibattito sulle ‘notti calde’ spostando l’asse del dibattito fuori dai luoghi comuni.
"E’ opinione diffusa — spiega Bandoni — che i disagi notturni siano provocati dai ‘giovani’ nel senso più ampio del termine. Invece, i protagonisi in negativo della ‘movida’ sono i giovaninissimi, ragazzini tra i 16 e i 18 anni. Motivo per cui bisognerebbe anzitutto chiedersi cosa ci fa un sedicenne a giro alle tre notte oltretutto completamente ubriaco e intento a spaccar bottiglie e fare raid vandalici".
Bandoni non ha intenzione di gettare la croce adosso "a quei bar che danno bere agli ‘under’, perché — spiega — comunque i ragazzi troverebbero comunque il modo di procurarsi gli alcolici. Spesso — aggiunge ancora Bandoni — i ragazzini escono da ristoranti o pizzerie già abbastanza alticci. Per cui dopo basta bere ancora poco e magari le birre le va a comprare il maggiorenne di turno e poi tutti, minorenni inclusi, se le bevono in mezzo alla strada".
Il consigliere del Pd è il primo a non voler negare anche ai giovanissimi "il diritto di uscire, stare insieme e socializzare. Però — ammonisce Bandoni — trattandosi di persone molto giovani spesso sono anche immaturi, per cui alla fine sono portati a compiere gesti vandalici con maggior facilità. Forse è colpa anche dei genitori che non sono in grado di prepararli alla vita e di insegnarli a divertirsi in modo civile".
Infine, il consigliere del Pd boccia l’idea di spostare la ‘movida’ sulla spiaggia ("Sarebbe solo un traslocare il problema di cento metri") e invoca maggiori controlli durante la notte: "A volte anche una sola pattuglia che gira — chiude Bandoni — serve più da deterrente di ogni altra qualsiasi iniziativa".
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