Massa, 13 marzo 2010 - COLPEVOLI di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e condannati a sei mesi di reclusione con i benefici della sospensione della pena e della non menzione. E’ con questa sentenza che ieri mattina nel tribunale di Massa, presidiato da poliziotti e carabinieri, il giudice Ermanno De Mattia (assistito dal cancelliere Enzo Bogazzi) ha chiuso il processo che vedeva alla sbarra il massese Samuele Bertoneri dell’Asp di Massa, difeso dagli avvocati Michela Poletti e Alessandro Maneschi, e Alessandro Della Malva, senese, segretario regionale dei Carc, tutelato dall’avvocato Gustavo Leone.

 I legali avevano chiesto l’assoluzione per i loro assistiti. I fatti ricostruiti in aula si riferivano a scontri tra poliziotti e comunisti di Carc ed Asp avvenuti nella notte tra il 25 e il 26 luglio dello scorso anno alla Partaccia a seguito della manifestazione della ronda popolare che contestava le ronde SSS promosse dal consigliere comunale della Destra, Stefano Benedetti. All’ispettore di polizia Angelo Valentini, rimasto ferito negli scontri, costitituitosi parte civile e rappresentato dall’avvocato Franceso Persiani, il giudice ha riconosciuto un risarcimento di duemila euro. Il pm Alessandra Conforti aveva chiesto un anno di reclusione per ciascuno degli imputati.

La sentenza, arrivata verso l’una, è stata accolta con il canto di “Bandiera rossa”. Davanti al tribunale militanti dei due movimenti, sventolando le bandiere rosse, hanno intonato canzoni e slogan. In aula in mattinata due diverse ricostruzioni di quanto accaduto subito dopo i tafferugli davanti al chiosco alla Partaccia dove esponeti di estrema destra avevano fatto saluti romani. Stando all’accusa Marco Lenzoni e Rinaldo Valenti dei Carc si avvicinarono a poliziotti della Digos per segnalare di aver ricevuto provocazioni da persone di destra, mentre erano alla festa della Resistenza alla Ugo Pisa. Una segnalazione che sarebbe stata accompagnata da espressioni del tipo «O venite voi o ci facciamo giustizia». I poliziotti chiesero ai due i documenti per identificarli.

 Lenzoni chiamò telefonicamente i compagni dicendo che erano stati fermati. Arrivarono in gruppo dalla Ugo Pisa e, stando al pm, Della Malva usò il bastone che aveva in pugno («lo dimostrano le lesioni di Valentini»), fu disarmato e a quel punto intervenne Bertoneri che non solo sferrò un calcio al basso ventre del sostituto commissario Grella, ma per divincolarsi da Valentini gli diede una testata con la nuca. Diversa la ricostruzione degli avvocati degli imputati che sono partiti dalla premessa di una manifestazione pacifica di Carc ed Asp con donne e bambini in corteo per contestare le ronde SSS.

I legali hanno puntato sulla volontà dei manifestanti di non andare agli scontri, hanno sottolineato le preoccupazioni dei loro clienti per provocazioni fasciste dopo i tafferugli al chiosco, la richiesta di aiuto alla polizia alla quale gli agenti risposero con una richiesta di documenti pur conoscendo bene Lenzoni e Valenti. Hanno inoltre evidenziato contraddizioni tra i testi sugli episodi della bastonata e della testata a Valentini, del calcio a Grella. Nessuna intenzione di uno scontro con la polizia, secondo la difesa, perchè Della Malva, Bertoneri ed altri arrivarono davanti agli agenti credendo di trovare i fascisti e di dover difendere i loro compagni. Alla vista dei poliziotti avrebbero tirato un sospiro di sollievo.