2008-03-06
di MARZIO PELU’
— MASSA —
IN CITTA’, raffiche di vento da tempesta, fra i 90 ed i 100 chilometri all’ora. In montagna, ‘picchi’ da uragano, con il vento a quasi 130 chilometri orari, proprio come nell’aprile del 2005 quando raffiche violentissime devastarono i boschi di Altagnana. E proprio nel paese sopra a Massa, ieri il vento ha stabilito il record annuale (e con pochi precedenti anche negli anni addietro) toccando i 127,1 chilometri orari alle ore 13.46, come ha rilevato la stazione della rete di monitoraggio meteorologico dell’associazione “Meteo Apuane” che collabora con la Protezione Civile. La stazione situata nel centro di Massa, invece, ha registrato 90,1 chilometri orari alle ore 15.30 e 98,2 alle 17.44. Nel primo caso, quello di Altagnana, una raffica da uragano, secondo la scala di Beaufort. Nel secondo caso, quello di Massa, raffiche da burrasca forte e tempesta, come ci ha spiegato ieri Paolo Lunini, massese, responsabile dell’associazione “Meteo Apuane”. «Un evento così intenso — ci ha detto ieri — non si verificava da anni. Ed è previsto persino un peggioramento per la notte. Da domattina (stamani, ndr) la situazione dovrebbe migliorare». Situazione che può essere seguita, in qualunque momento, via Internet all’indirizzo www.meteoapuane.it dove sono disponibili anche i dati stazione per stazione (ma quella di Altagnana ieri, dopo il ‘picco’ dei 127 chilometri orari, ha subito un ‘black out’ per la mancanza di energia elettrica).

INUTILE dirlo, un vento così forte (era tramontana) ha causato tanta paura e parecchi danni ma, fortunatamente, almeno fino al tardo pomeriggio di ieri non si erano registrati feriti: un vero miracolo, visto che per esempio in città sono volate in mezzo alla strada e sui marciapiedi le lamiere, pericolosissime, dei pannelli per l’affissione dei manifesti elettorali, posti in largo Matteotti. Decine di alberi sono caduti un po’ in tutto il territorio, sia in montagna che in città dove in alcuni casi hanno danneggiato le automobili parcheggiate. Tetti scoperchiati in alcune frazioni montane, come a Casette. In altri paesi è mancata l’energia elettrica e sono rimasti muti i telefoni, a causa della caduta di alberi sui cavi dell’Enel e della Telecom: le relative squadre sono intervenute, lavorando a lungo per ripristinare le linee. Superlavoro anche per i vigili del fuoco, mobilitati per tutto il giorno: il centralino squillava continuamente, senza sosta, per le telefonate di cittadini che chiamavano per piante cadute sulle strade, tegole che volavano e tetti scoperchiati. Ma per un bilancio definitivo occorrerà aspettare stamani, al termine di una notte che ieri i meteorologi annunciavano come “a rischio”.