Spagnoli è la bandiera della Pontremolese

Da 22 anni milita nella squadra lunigianese dopo la breve parentesi alla Filattierese, nel club del suo paese: orgoglioso della maglia azzurra

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Quante volte si sente dire che nel calcio "non esistono più le bandiere". Che sia la verità o meno non si sa, certo è che nel calcio dilettanti della LunigianPalla ci sono figure di alto profilo morale e calcistico che legano il proprio nome a una società. Cristian Spagnoli che per esigenze di lavoro e di origine ha prestato per una stagione e mezzo i suoi 193 centimetri alla Filattierese ne è sicuramente un valido esempio, il suo attaccamento alla Pontremolese che va avanti fin dalla tenera età di 7 anni è noto a tutti. "Alla Pontremolese ho mosso i primi passi – racconta –. Sono 22 anni che porto addosso con entusiasmo questi colori. Sono fortemente legato alla Pontremolese. Credo che l’essere rimasto ancora in azzurro dopo la parentesi passata al servizio della squadra del mio paese sia dovuta al fatto che ho fiducia nella società ma anche nel progetto illustratomi cinque anni dai vertici che si sono rivelati vincenti sia a livello di prima squadra che di settore giovanile". Spagnoli che per misteri ai più rimasti oscuri non vesti i colori bianconeri della Lavagnese, ha fatto il suo esordio in prima squadra per scelta tecnica del compianto Alfio Spagnoli. L’evento è legato alla stagione 2008-09, nella partita vinta ad Orentano. Il numero otto dalle grandi leve dell’Azzurra aveva le idee chiare ancor prima che prendessero via i campionati. "Non sono un pessimista, ma già a settembre dicevo che non era il caso di ripartire. Sono consapevole che non è bello da dire perché le domeniche senza il piacere di dover giocare non mi piace proprio niente". Il cacciatore di palloni di Scorcetoli e capitano, che nella sua attraversata è stato "irrobustito" dagli indottrinamenti di mister Alfio Spagnoli (salvezza), Giorgio Chelotti (promozione), Paolo Bertacchini e Alberto Ruvo (promosso in Eccellenza), oltre ad aver "scavato" agli avversari, ha servito vagonate di palloni da spingere in rete da parte dei compagni di prima linea ci dice: "Con Chelotti non posso dimenticare la cavalcata vincente nel campionato di Prima categoria, poi la promozione in Eccellenza con mister Ruvo, ripensandoci penso abbia compiuto mezzo miracolo quando tutti ci davano spacciati e invece per ben due volte siamo riusciti a salvarci". Dall’anno nuovo cosa si aspetta? "tornare in campo il prima possibile in condizioni di totale sicurezza perché altrimenti ricadiamo in quello che abbiamo già visto poco tempo indietro e sarebbe da incoscienti visto gli sforzi che tutti stiamo facendo".

Enrico Baldini