"Le difficoltà economiche ci sono Ma sono convinto che ripartiremo"

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Anche se le incertezze sono ancora tante il direttore sportivo Mirko Ruffini prova a fare un po’ di luce sul futuro del Serricciolo. "Partendo dalla premessa scontata che un periodo così negativo il calcio dilettantistico non l’aveva mai attraversato, in questo momento, visto il perdurare della criticità sanitaria, è davvero difficile fare previsioni sul futuro. Anzi, in un’ottica generale credo che riprendere l’attività sportiva sarà estremamente complicato per molte società. Non so dire quante, ma la sensazione è che diversi club saranno costretti a chiudere per motivi facilmente immaginabili e comunque legati alla situazione economica. È vero ci sono stati i cosiddetti “ristori“ erogati dal governo ma, a fronte di quello che le società hanno perso in termine di entrate (mancati sponsor, feste, sagre, incassi, quote, bar, semplici soci ecc.), hanno rappresentato solo un mero palliativo. In questo periodo comunque il Serricciolo ha cercato, per quanto possibile, di continuare a essere attivo. La manutenzione dell’impianto sportivo ad esempio non è mancata e anzi in previsione ci sarà anche una riqualificazione generale dell’Arcinaso grazie a dei fondi che giacevano da tempo".

"Sul piano personale e per quanto riguarda il futuro – prosegue – non ho avuto contatti con gli esponenti della società, ma per ovvie ragioni. Diciamo che è ancora presto per disegnare il quadro della prossima stagione, anche se mi viene da pensare che una società sana e ben strutturata come il Serricciolo non avrà problemi a ripartire dai campionati di pertinenza, malgrado le naturali difficoltà economiche. Occorre, però, ragionare su delle certezze e purtroppo ad oggi non ce ne sono. Sono, però, convinto che quando queste ci saranno, ci siederemo intorno ad un tavolo e discuteremo sul da farsi. Penso che anche per mister Chelotti valga lo stesso ragionamento".

L’ultima considerazione il ds dei gialloblù la riserva ai giocatori: "Mi piacerebbe vedere, in questi campionati, dei ragazzi che giochino più per divertimento, tra amici o per la maglia, tralasciando o comunque ridimensionando l’aspetto “rimborso spese“. Mi auguro che abbiano il buon senso e l’intelligenza per capire che se prima le società facevano grossi sacrifici per mantenere le promesse, adesso questi sacrifici si sono moltiplicati in modo esponenziale. Da direttore sportivo sinceramente lo spero molto".

Ilaria Gallione