La Pontremolese recita il mea culpa Lecchini: "Meritavamo la vittoria"

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Volontà, concentrazione e gioco hanno consentito alla Pontremolese di ottenere un meritatissimo pareggio, a Prato, contro il Maliseti Seano. Un nulla di fatto che va stretto ai ragazzi di Riccardo Bracaloni, due le ghiotte occasioni sprecate nel primo tempo con D’Antongiovanni e Miceli, poi al minuto 69’ per un grave errore difensivo subivano un calcio del rigore parato da Razzoli, rinfrancata dalla prodezza del giovanissimo numero Uno (2005) l’Azzurra ha avuto sui piedi (82’) di D’Antongiovanni la palla-gol per sbloccare il risultato e all’89’ ancora con Miceli ha colpito un palo con il portiere di casa fuori dai giochi.

"Dobbiamo dare atto ai ragazzi – dice il diesse Simone Lecchini – della loro valida prestazione. Bene tutti. Abbiamo visto una Pontremolese viva, che ha cercato il risultato pieno. La squadra ha interpretato la gara in modo giusto. Le occasioni maggiori per segnare le avute la Pontremolese".

Che cosa avete riscontrato nel collettivo?

"Stavamo giocando bene, poi l’uscita di D’Angelo ci ha un po’ scombussolato l’assetto, anche se Gabrielli e Branca sono stati bravi nell’entrare subito in partita, nella ripresa abbiamo stentato a ritrovare gli equilibri. Per la verità non è stato il gioco che mancava, nonostante il campo ricchissimo di buche, si sono visti notevoli miglioramenti".

Volevate disputare una partita senza rinunce, sia per centrare la terza vittoria in esterna sia perché i ragazzi si erano comportati meglio con le squadre più forti. È andata ancora così?

"Questo è innegabile. Penso alla sconfitta immeritata con la Larcianese. Il problema, ripeto, come sostiene il nostro tecnico è trovare gli equilibri e la giusta mentalità. Ci si sta arrivando. I meriti della crescita sono dei ragazzi, dell’allenatore ma anche della società, che ci ha lasciato lavorare tranquilli in attesa della riapertura del mercato che dovrebbe consentirci di assicurarci due o tre prospetti ideali per arrivare al massimo del rendimento. Il nostro allenatore ha sempre avuto la forza interiore e l’umiltà di cercare gli errori e far di tutto per correggerli. Mi piace anche sottolineare la forza del gruppo che, nel varo della formazione, accetta le decisioni con grande professionalità".

Ebal.