di Gianluca Bondielli
Prima o poi doveva succedere. Alessandro Dal Canto del resto lo aveva ripetuto più volte che la Carrarese non avrebbe potuto vincerle tutte e 38. Fa specie piuttosto che il primo stop degli azzurri sia arrivato in casa dell’ultima della classe dopo aver sprecato molto. Cos’è andato storto? Innanzitutto è mancata la concretezza sotto rete. La Carrarese sin qui aveva impressionato per l’alta percentuale realizzativa in confronto alle palle gol create. Stavolta ha peccato nella finalizzazione. In particolare il capocannoniere del girone, Alessandro Capello, ha avuto una giornata di scarsa vena.
L’altro aspetto negativo su cui porre l’accento è che per la seconda volta consecutiva gli azzurri hanno terminato la gara in inferiorità numerica. Domenica scorsa era stato Della Latta a lasciare i compagni in dieci in un momento cruciale. Stavolta l’ingenuità l’ha commessa Mercati, che si è preso due cartellini gialli nel giro di un quarto d’ora. C’è un aspetto comportamentale a cui si può e si deve prestare più attenzione perché basta poco per compromettere un match. Detto ciò bisogna vedere pure il bicchiere mezzo pieno. Anche ad Alessandria, risultato a parte, la prestazione c’è stata. La Carrarese ha confermato il proprio gioco aggressivo e propositivo che predilige le corsie esterne per il suo sviluppo. Nonostante la prima sconfitta gli azzurri restano primi in classifica, seppur agganciati dalla Reggiana, e mantengono il miglior attacco del girone con 11 gol fatti in 5 giornate. L’incidente di percorso non deve, quindi, far perdere l’ottimismo.
La testa piuttosto deve andare subito a domenica quando ai Marmi arriverà il Gubbio, altra big che in classifica dista solo un punto. Il peccato sarà affrontarla senza due punti fermi del centrocampo. "Col Gubbio sarà un altro match difficile – ha anticipato Dal Canto -. Saremo un po’ in sofferenza per via delle squalifiche ma la rosa a disposizione mi consentirà di trovare le soluzioni migliori".