Il diesse Pasciuti: "L’arbitro? Sagra degli errori"

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Alessandro Dal Canto a caldo in sala stampa riconosce sportivamente i meriti dell’avversario e recita il mea culpa per quella che ritiene l’unica prestazione della sua squadra non all’altezza di questo avvio di campionato. A prendere la scena, però, è soprattutto la società azzurra che ha voluto intervenire in modo esplicito col proprio direttore sportivo sullo scellerato arbitraggio del fischietto milanese Luca De Angeli. "Abbiamo assistito ad una sagra degli errori del direttore di gara – ha dichiarato Iacopo Pasciuti -. Ogni episodio dubbio e determinante è stato giudicato a nostro sfavore. Mi riferisco al rigore generoso per il Gubbio, col pallone che sbatte accidentalmente sulla mano di Imperiale aderente al corpo, e alla mancata concessione del rigore solare su Capello, agganciato in due tempi diversi nella stessa azione a soli 5 metri dall’arbitro che aveva una perfetta visuale. Non meno importante è la mancata espulsione di Redolfi che avrebbe meritato il secondo giallo per il fallo su D’Auria. Inconcepibile, poi, l’espulsione di Bozhanaj sia per la distanza di 60 metri dalla nostra porta che per la dinamica con Cicconi appena dietro pronto ad intervenire in diagonale (non c’è quindi ultimo uomo). Ulteriormente dubbio l’intervento in area del Gubbio con un tocco di mano su una nostra conclusione. È lecito sbagliare ma se manca l’equità nella valutazione degli episodi allora la questione diventa inaccettabile. Ricordo che abbiamo imprenditori che investono molte risorse economiche per cercare di regalare prospettive sportive ad una città intera; così facendo si tradiscono i tifosi che assistono ad uno spettacolo orribile perché falsato. Chiediamo attenzione e rispetto nelle prossime gare. Chiediamo il "giusto", niente di più e niente di meno. Se in una partita di cartello come questa la designazione è cosi sfortunata si rischia l’effetto domino di non essere credibili a livello di sistema calcio come industria dello spettacolo".

Gian. Bond.