GIANLUCA BONDIELLI
Sport

Gli azzurri non si fermano più. La Carrarese di Calabro fa tredici: "Il Perugia è una grande squadra. Il nostro percorso è incredibile»

Il tecnico rosica solo per quelle due vittorie sfuggite al 95’: "Dal mio punto di vista erano meritate e ci mancano". Nella magica serata ai Marmi non è passata inosservata la grande cornice di pubblico con annessa coreografia.

La Carrarese di Calabro fa tredici: "Il Perugia è una grande squadra. Il nostro percorso è incredibile"

La Carrarese di Calabro fa tredici: "Il Perugia è una grande squadra. Il nostro percorso è incredibile"

Ha fatto 13 Antonio Calabro. Tanti sono i risultati utili del tecnico di Galatina da quando è sulla panchina della Carrarese. Uno score mostruoso fatto di 29 punti (8 vittorie e 5 pareggi). Col successo sul Perugia la sua Carrarese nel girone di ritorno ha battuto tutte le grandi del girone. "Perugia e Cesena sono state le due squadre più toste da battere – sottolinea il mister leccese – per il valore dei lorointerpreti. Il Perugia mi ha fatto una grande impressione proprio a livello di qualità dei singoli, fisicità e gamba. Stiamo facendo un percorso incredibile. Rosico solo per i due pareggi al 95’ perché quelle due vittorie secondo me erano meritate e ci mancano. Nell’arco di un percorso, però, ci sta anche questo".

Il match di giovedì sera è stato vinto grazie ad una inesauribile forza di volontà ma anche ad una grande sagacia tattica. "L’importante è provare a vincere le partite dall’inizio alla fine ed è quello che facciamo sempre. Da subito abbiamo creato situazioni pericolose. Sbloccare la partita all’inizio sarebbe stato più congeniale per le caratteristiche del Perugia, molto bravo e compatto nella fase difensiva e nelle ripartenze. Noi abbiamo condotto la gara che volevamo. Ho scelto di iniziare con le tre punte perché sapevo che ci sarebbero venuti a prendere a uomo, soprattutto sui nostri due centrocampisti, e questo ci avrebbe creato spazi per fare un 3 contro 3 coi loro difensori. Avevo messo in preventivo che giocando in attacco potevamo concedere qualcosa nelle transizioni ma dietro i miei difensori sono stati bravissimi. La mia è una squadra camaleontica e nella ripresa sono passato al 3-5-2 ed il gol lo abbiamo fatto con questo assetto. Ho portato negli intermezzi Della Latta e Palmieri lasciando Panico e Finotto davanti. La rete è nata grazie ad una loro combinazione. Quando sono chiamati a giocare spalle alla porta gli attaccanti devono stare più vicini, cosa che con le tre punte non era successa. Gli interspazi venivano occupati ma non quelli in ampiezza da parte degli esterni che soprattutto a inizio ripresa erano un po’ troppo bassi. La scelta di cambiarli entrambi, anche per un fastidio al flessore di Cicconi, ci ha dato ragione".

Nella splendida serata allo stadio dei Marmi non può passare sotto silenzio la grande cornice di pubblico con annessa coreografia. "Su questo campo ci ero venuto da avversario e sapevo che i tifosi sanno farsi sentire. La nostra è una squadra che caratterialmente ha bisogno della spinta emotiva da parte di tutti ma la parte più importante del calcio sono i tifosi. Per questo non finirò mai di ringraziare le presenze in casa ma soprattutto di chi viene in trasferta perché mi rendo conto della passione e dei sacrifici".