Franchini e Petriccioli fra i professionisti

Migration

Saranno due gli atleti della Pugilistica Carrarese “Enrico Bertola” che nei prossimi mesi passeranno al professionismo. Si tratta di Mirko Franchini e Matteo Petriccioli. Un ritorno al passato, visto che l’ultimo incontro di un professionista gialloazzurro risale all’anno 2009 con Cesare Scorza al palazzetto di Avenza.

Franchini, classe 1992, di professione odontotecnico, è un figlio d’arte (il padre Franco è il ds della società di via Cattaneo, mentre il nonno paterno Francesco è stato un pugile di spicco negli anni ’40 e ’50 del ‘900). Seguendo il padre, Mirko frequenta la palestra di boxe fin dall’età di sei anni, ma poco dopo è folgorato dal calcio e con la maglia del Bonascola gioca fino ai 14 anni nel ruolo di terzino e centrocampista. Annoiato dal calcio si riavvicina alla “noble art” nelle categorie junior e cadetti, fino al debutto tra i senior nel 2012, allenato dai maestri Carlo Froldi e Fabrizio Ambrosini. In carriera (categoria 64 kg.) vanta 30 match vinti e 5 pareggiati, mentre le sconfitte sono 23.

Fermo da un anno a causa di un infortunio, a giugno passerà tra i professionista. "Ho scelto la boxe per passione, per mettermi alla prova, sulle orme del nonno" racconta Franchini "mi piaceva farlo come mestiere, c’erano alcuni progetti ma ci vuole tempo e pazienza. Da professionista mi aspetto una attività differente, una nuova esperienza fatta di maggiore formazione e più allenamenti". E l’attività professionistica (per accedervi è richiesto un curriculum con il 40-50 per cento di vittorie) prevede match più impegnativi e dalle tre riprese della categorie dei dilettanti si parte alle quattro per poi salire alle sei e alle otto; anche le visite mediche sono più accurate e selettive.

ma.mu.