“Chicco“ Evani, una sicurezza per la nazionale

Nessun selezionatore, seppur ad interim, ha mai fatto meglio di lui all’esordio: tre vittorie consecutive con otto reti fatte e nessuna subita

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di Gianluca Bondielli

Sarà pure il vice Mancini, ma con sostituti del genere la nazionale può davvero dormire sonni tranquilli. Gli sportivi massesi hanno gongolato e gonfiato il petto in questi otto giorni vedendo il concittadino Chicco Evani stabilire un record sulla panchina dell’Italia. Nessun selezionatore, seppur ad interim, ha mai fatto meglio di lui all’esordio: tre vittorie in tre partite con un totale di 8 gol segnati e 0 subiti. Con l’ex milanista al timone gli azzurri hanno stravinto l’amichevole con l’Estonia (4-0) e poi spazzato via con identico risultato (2-0) prima Polonia e poi Bosnia ed Erzegovina vincendo il girone e conquistando la final four della Nations League.

Il “luogotenente“ Evani ha compiuto la sua missione e adesso può tornare a lavorare dietro le quinte, lontano dai riflettori. Ironia della sorte, un personaggio da sempre schivo e introverso come lui, si è ritrovato nel ruolo universalmente più ambito e mediaticamente più esposto: quello di ct della nazionale. Dire che se la sia cavata benissimo, non solo per i risultati del campo, è una cosa scontata. E’ stato un orgoglio per tutti i massesi vederlo su quella panchina, ammirarne la compostezza e l’educazione, ascoltarne i commenti pacati e pieni di buon senso. Chicco è un esempio positivo che ha bucato lo schermo coi suoi valori profondi e la sua cultura del lavoro che gli provengono da una famiglia di quelle di una volta.

Senza avere mai un atteggiamento o una parola fuori luogo, Evani si è proposto a tutti per quello che è sempre stato: una persona di grande capacità ma anche di straordinaria umiltà. E’ partito da zero da calciatore arrivando al Milan quattordicenne sino a diventare, con sudore e sacrificio, "l’uomo di Tokio". E’ ripartito da capo anche da allenatore. Ha iniziato dalle giovanili rossonere perché non si sentiva subito pronto per i grandi ed ha voluto far tutto per gradi. Ha proseguito con l’esperienza in C2 al San Marino prima di diventare CT dell’under 18 e cominciare così la sua scalata all’interno del Club Italia. Evani, insomma, non è una meteora nel mondo del pallone ma un uomo che si è fatto da sé, sia come calciatore che come tecnico, senza conoscere ascensori ma soltanto ripide scalinate.

La sua dedizione, la sua caparbietà e la sua competenza l’hanno portato dov’è e Massa non può che essere fiera di avere “prestato“ all’Italia il proprio top player.