«I miei brani come trame di un film». Nuove acrobazie di Giusy Ferreri

La cantante stasera all’Arena della Versilia. «Un viaggio introspettivo»

Giusy Ferreri

Giusy Ferreri

Montignoso (Massa), 22 agosto 2022 - La scintilla che accende la fantasia musicale di Giusy Ferreri è fatta di passione per il cinema, ammirazione per l’arte circense – in particolare gli acrobati – ma anche di sonorità coinvolgenti e leggiadre come quelle che ’muovono’ le evoluzioni con i tessuti aerei. L’artista siciliana dalla voce graffiante si esibirà stasera alle 21.30 sul palco dell’Arena della Versilia a Cinquale, Montignoso (info e biglietti 388-780 9369). «Quel litorale è nei miei ricordi di infanzia, visto che ho trascorso lì molte vacanze con la mia famiglia – rivela – Poi, crescendo, ho scelto la Toscana ancora e ancora, insieme ai miei amici».

Siamo pronti a scoprire aspetti nuovi, che emergono dall’ultimo album ’Cortometraggi’, pensato come un viaggio introspettivo...

«Lo ritengo anche più maturo rispetto ai precedenti lavori, mi sono avvalsa di grandi cantautori che stimo e ho fatto tesoro dell’esperienza di questi anni fortunati. Nelle mie ultime canzoni narro spaccati di vita quotidiana, come fossero mini film coinvolgenti. E, proprio come accade con i film, ci si può immedesimare in trame e personaggi. In questo modo, che è più introspettivo, posso esprimermi con grande versatilità. Un approccio che amo, perché dà alla voce la possibilità di esprimersi in piena libertà».

Da regina dei tormentoni a esploratrice dell’anima...

«Il mio percorso nel mondo pop è stato quello che mi ha portato più fortuna. Le hit estive hanno rappresentato una grande occasione che ho condiviso con artisti quali Takagi & Ketra, Baby K solo per citarne alcuni. Brani che hanno dato al mio repertorio la leggerezza e la freschezza che probabilmente mancavano. Ora la svolta più intima, accentuata in “Cortometraggi“: l’aspetto narrativo e introspettivo dominano la scena ma senza pesantezza».

Cinema, musica e non solo dominano la sua scena creativa. C’è una svolta da cantautrice a interprete...

«Amo il cinema e apprezzo molto una pellicola come Il cielo sopra Berlino“ di Wim Wenders: il personaggio della trapezista, che racconta le sue emozioni in un viaggio introspettivo, mi ha ispirato la passione per i tessuti aerei. Questa, unita alla musica, mi dà modo di dedicarmi a qualcosa che può essermi d’aiuto a livello fisico e mentale. Servono forza e concentrazione, come mi hanno insegnato tre sorelle acrobate che mi guidano in un continuo approfondimento passando dal cerchio aereo al triangolo, dalla corda ai tessuti».

La musica come terapia, come mezzo per scuotere le coscienze. Come ci aiuta oggi?

«E’ lì nei momenti di difficoltà, insieme alle altre arti come scrittura, pittura e non solo. Quando facciamo arte siamo accarezzati dagli angeli, questo per dire che si sprigiona sempre una forte energia positiva che ci sostiene».

Nel futuro un altro Sanremo?

«E’ un palco importante, che ho calcato 4 volte sempre in modo diversi. Mai dire mai, comunque si tratta di una scelta e di un percorso da fare sempre in punta di piedi».