Felici risponde sulla sua candidatura: Io sindaco, solo se appoggiato dal territorio

Gianni Spediacci: "Anselmi mi aveva proposto di fare il vice sindaco e poi parla di ticket. Boggi si informi"

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Carrara, 20 marzo 2017 - Si accende la lotta per diventare il prossimo sindaco di Carrara. Dopo che il nome di Paolo Ciotti è stato accantonato, per ora, dal commissario Gianni Anselmi, si fa avanti la figura di un altro noto in città, ovvero il presidente di Imm Fabio Felici, che interviene sulla sua possibile candidatura a sindaco col Pd. «Premesso che in questo tempo non mi sono mai proposto per alcuna candidatura, essendo pro tempore il presidente di Imm e Carrarafiere e lavorando a un piano industriale che possa permettere entro il 2019 (termine del mio mandato) di rilanciare il complesso fieristico e portarlo in acque più tranquille nonché socio di uno studio commercialista che ha bisogno di tante energie, non posso ignorare che ogni giorno da più parti mi arrivano solleciti a fare passi avanti per raccogliere questa sfida. Mi preme quindi chiarire - dice Felici - che un’ipotesi in tal senso potrei prendere in considerazione solo nel caso in cui la mia figura potesse essere una figura di sintesi, scelta e appoggiata questa volta dal territorio, condivisa da tutte quelle diverse anime che nel mio partito e nella coalizione hanno purtroppo vissuto gli ultimi mesi dietro un travaglio legato a lacerazioni sulle diverse forme di governo e ai processi di scelte tra i diversi candidati, perdendo la spinta all’ascolto e al confronto con i cittadini per la visione e il futuro della nostra bellissima città. Un recupero quindi di territorialità e di responsabilità dietro cui costruire un progetto per un cambio di passo amministrativo, recuperare nuovo slancio, nella consapevolezza che non sarebbe né facile né automatico. Solo noi carrarini, gente dura ma che ha sempre dimostrato di sapersi rimboccare le maniche nelle difficoltà, possiamo essere padroni del nostro destino e questa potrebbe essere un’avventura temeraria ma affascinante da portare avanti di concerto con tutte le parti in causa. Ecco, se queste fossero queste le condizioni e se fosse utile, allora potrei mettermi a disposizione per fare sintesi e contribuire a unire tutte le forze che amano la nostra città». Intanto Gianenrico Spediacci risponde al commissario Gianni Anselmi, che sabato aveva bacchettato il presidente Amia. «Se non  avesse tanto astio nei miei confronti dichiarato pubblicamente, il commissario del Pd di Carrara Gianni Anselmi si renderebbe conto di come le sue parole “Al di là dei 60 anni non avrei candidato Spediacci nemmeno se fosse stato del Pd” rendano evidente quello che già tutti sapevano: non c’è da parte di Anselmi nessuna voglia di unire e le “consultazioni” non servono a nulla». Lo sostiene Gianenrico Spediacci, candidato a sindaco con la lista civica Rinascita. «Ho detto “voglia”, ma forse dovrei parlare di “capacità”. Anselmi - osserva Spediacci – ha fatto implodere il partito, diviso come mai; ha perso per strada liste importanti per la teorica coalizione; ha proposto candidati improbabili e di volta in volta bruciati senza ritegno. Ha chiesto a me di seguirlo offrendomi la poltrona di vice sindaco e importanti incarichi per i rappresentanti di lista e poi scrive che non accetta “ticket”. In questa sarabanda di menzogne interviene anche un certo Boggi che dà la stupenda notizia che non si candiderà e afferma che “le liste civiche sono per un paesone” dimenticando che a Viareggio ha vinto una lista civica, come succederà a Carrara. Boggi è uno che in 5 anni di consiglio comunale a non ha nemmeno imparato che le buche non le ripara l’Amia, azienda che presiedo ma il Comune direttamente e che la municipalizzata più importante del Comune non si limita certo a “cambiare le lampadine”. Gli attacchi personali e scomposti di cui sono fatto oggetto da questi signori, mi rendono ancora più orgoglioso di avere accolto la proposta della gente comune candidandomi a sindaco. Sperando che la campagna elettorale si incentri sui grandi temi della città piuttosto che su offese personali che non fanno che evidenziare la disperazione di chi non ha argomenti per coagulare e convincere i cittadini».