Stretta europea sui conti correnti, Confartigianato lancia l'allarme

La preoccupazione dell'associazione: “In una situazione di emergenza questa manovra diventa un boomerang che rischia di congelare l’accesso al credito”

Tredicesima in arrivo

Tredicesima in arrivo

Massa, 7 gennaio 2020 - Da inizio anno l’Eba (autorità bancaria europea) ha cambiato le regole sui conti correnti, e così gli addebiti automatici non saranno più consentiti se quest’ultimi saranno in rosso, con l’inserimento del correntista in una “blaack-list”.”Usare il pugno di ferro oggi nella situazione economica in cui ci troviamo, in piena emergenza sanitaria, è una scelta sbagliata.”. A lanciare l’allarme è Confartigianato Massa Carrara-

“Dal primo gennaio è partita una stretta pericolosissima: in caso di conti correnti scoperti saranno immediatamente bloccati tutti i pagamenti e se non si rientra entro 90 giorni si viene pure segnalati alla centrale rischi mettendo in croce famiglie e aziende. Serve subito una deroga, almeno fino a quando la situazione non tornerà alla normalità - suggerisce la Confartigianato preoccupata, e continua -. Gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari".

"Pensiamo a prestiti, finanziamenti, piccoli pagamenti per utenze o persino stipendi e contributi previdenziali: c’è il rischio di un improvviso stop a tutti i pagamenti che potrebbe generare una crisi a catena del sistema economico e sociale. Inoltre – prosegue Confartigianato - le nuove regole impongono alla banca di segnalare alla centrale rischi il cliente che non adempie per 3 mesi alle proprie obbligazioni creditizie vantate dal gruppo bancario o finanziario nei suoi confronti qualora l'ammontare dell'inadempimento sia superiore a 100 euro o all'1% del totale delle obbligazioni creditizie complessivamente vantate dalla banca. Non saranno più possibili nemmeno piccoli sconfinamenti e questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali”.

Confartigianato propone quindi una deroga temporanea all’attivazione delle misure dell’Eba: “Altrimenti si potrebbe arrivare a una fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati”. L’altra proposta che l’associazione mette sul tavolo è quella della creazione di “un fondo per gli insoluti o già a fine mese i mancati pagamenti rischiano di far andare in rosso i conti delle nostre piccole e medie imprese, altrimenti secondo l’associazione ripartire diventerà quasi impossibile. Proponiamo anche di sospendere la centrale rischi: cambiamo le regole del gioco, in emergenza, perché se continueremo ad operare con vecchi schemi, le nostre aziende ne pagheranno le conseguenze.” La ricetta secondo Confartigianato è quella dettata dall’ex Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, per cui lo Stato deve mettere in campo tutte le risorse necessarie per proteggere i suoi cittadini e l’economia.