Volontari al lavoro e il cimitero di Antona riscopre la storia

Giornate di lavoro per togliere infestanti, tagliare erba, alberi e riportare alla luce le lapidi storiche di eroi caduti e partigiani

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Rovi cresciuti alti come alberi, tantissime erbacce da estirpare: era diventato una giungla il verde che aveva invaso da troppo tempo il cimitero di Antona, vicino all’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie. Era arrivato a coprire le lapidi di marmo bianco fino a rendere anonime le tombe, fino a rendere impossibile persino la corrispondenza d’amorosi sensi di chi ancora c’è e vorrebbe fare una visita ai propri cari. Ci hanno pensato gli abitanti di Antona e da settembre, in più giornate, hanno ripulito l’antico camposanto del paese. Si sono armati di motoseghe, falcetti e tutto quel che serviva per rimuovere le piante infestanti e tutta la sporcizia così da riportare alla luce le tombe e ridare dignità alla sacralità del luogo dove campeggiano lapidi dedicate ai partigiani, ai Caduti in guerra e anche sul lavoro.

Una squadra armata di tanta buona volontà che l’amministrazione comunale di Massa ha voluto ringraziare, citandoli uno per uno. "Hanno restituito decoro non solo ad un luogo da rispettare per il valore intrinseco, ma anche per aver fatto riaffiorare lapidi e pietre storici, per lo più dedicate ai partigiani ed ai Caduti in guerra – scrive la giunta –. L’amministrazione comunale intende ringraziare coloro che si sono impegnati in questa azione di pulizia e di valorizzazione del luogo eliminando la vegetazione infestante e i rovi. Nel corso dell’intervento, di cui si sono potuti verificare i risultati in un recente sopralluogo, sono state ritrovate e ricomposte alcune lapidi di chi si è sacrificato per valori e diritti".

Un luogo che oggi potrebbe diventare anche fulcro di un piano del Comune da inserire "in un più ampio progetto di conservazione della Memoria realizzando una fermata lungo l’adiacente cammino pedonale, già frequentato da escursionisti e pellegrini. L’aver reso nuovamente accessibile il sito, è stata un’iniziativa sicuramente encomiabile che dimostra l’amore dei cittadini per il proprio territorio ed i luoghi in cui vivono". L’amministrazione ringrazia quindi Irmo Bianchi, Piero Bigini, Andrea Mannini, Franco Pantera, Pier Domenico Rappelli, Giorgio Sartini e Umberto Scortini "per aver recuperato un luogo così importante".

F.S.