"Violenza sessuale su una ragazzina di 15 anni": le accuse e le indagini

Sarebbe accaduto quest'estate sulla costa della provincia di Massa Carrara, in spiaggia. Sotto la lente degli investigatori un ventenne

Violenza sulle donne (Archivio)

Violenza sulle donne (Archivio)

Massa Carrara, 10 settembre 2022 - ​ E’ una storia davvero brutta quella di cui si è discusso, nel più assoluto riserbo, in una stanza chiusa all’interno del Tribunale di Massa. Davanti al giudice Marta Baldasseroni si è infatti svolto l’incidente probatorio dell’indagine su violenza sessuale ai danni di una quindicenne. Il “fattaccio“ (vero o presunto che sia) è avvenuto sulla Costa, in una delle nostre città. Data l’età della minorenne non daremo altre informazioni per evitare che possa essere in qualche modo identificata. In sintesi possiamo dire che il fatto è accaduto quest’estate, in una delle tante giornate caldissime di questa lunghissima stagione. Da una prima, parzialissima, ricostruzione dei fatti sembra che la ragazzina sia uscita con un gruppetto di amiche e amici, tutti più o meno di quell’età.

Non era particolarmente tardi e la sera era l’unico momento, nelle torride giornate di luglio/agosto, nel quale per dei giovani era possibile fare due passi senza sudare terribilmente. Ad un certo punto incontra questo ragazzo, che pare essere un ventenne della nostra provincia. Si conoscevano già? Di certo si sono messi a fare due chiacchiere, poi il giovane l’avrebbe in qualche modo convinta ad andare con lui. Soli. Cosa è accaduto dopo lo dirà esclusivamente l’esito del processo. Di certo la ragazzina è tornata la sera a casa. Questo significa che la denuncia, formale, non è stata sporta subito, nell’immediato, ma solo successivamente. A quel punto sono scattate le indagini.

Dopo aver sentito questo e quel testimone, le forze dell’ordine hanno portato il fascicolo sul tavolo del Pubblico ministero. L’inchiesta è andata avanti arrivando così alla prima, vera, svolta: l’incidente probatorio. La ragazzina è stata ascoltata alla presenza del giudice Marta Baldasseroni. Alla fine, come spesso accade in questi episodi quando si tratta di minorenni, il giudice ha nominato un perito (in questo caso una psicologa) che ha 60 giorni di tempo per ascoltare riservatamente la quindicenne e redarre un rapporto dove dire se la testimonianza rilasciata durante l’udienza probatoria è da ritenere attendibile o meno. Solo dopo, eventualmente, il magistrato deciderà sul possibile rinvio a giudizio dell’accusato.

 

Andrea Luparia