Vigilante aggredito e minacciato con il machete. "Ti ammazzo, ti apro in due"

L'aggressore è stato bloccato e denunciato dalla polizia a Massa. In passato c’erano stati alcuni screzi tra il vigilante e l'uomo che lo ha aggredito

 Gli agenti della Polizia sono subito intervenuti (foto di repertorio)

Gli agenti della Polizia sono subito intervenuti (foto di repertorio)

Massa, 6 novembre 2017 - «MI HA MINACCIATO con un machete, voleva uccidermi». Ha ancora la voce rotta dall’emozione il 47enne vittima dell’aggressione avvenuta l’altra sera davanti a un noto bar del viale Roma, da parte di un 60enne con cui in passato aveva qualche piccolo screzio. Roba di poco come può accadere sul far della sera davanti al bancone di un bar, discussioni nate e finite lì fra due clienti abituali: nulla che facesse presagire quanto accaduto l’altro giorno poco dopo le 18 quando il 47enne (di professione guardia giurata) era andato come ogni sera a prendere un caffè prima di tornare a casa.

«In passato – racconta – mi ero già ‘pizzicato’ al bar con quel pensionato, soprattutto quando si ubriacava e cominciava a dare noia a clienti e barista. Io prendevo le loro difese ma senza offenderlo o prenderlo a male parole. Anzi, cercavo di sdrammatizzare sempre per riportarlo a più miti consigli». Così l’altra giorno quando lo ha visto arrivare al bar non poteva immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco. «Io ero appena uscito, lui (già ubriaco, come spesso accadeva) è prima entrato poi vedendomi all’esterno mi ha raggiunto fuori».

E qui è successo il fattaccio. «Mi è venuto incontro tenendo in mano qualcosa, lì per lì mi sembrava un bastone: lo aveva tirato fuori da sotto la maglia dove lo teneva nascosto prima di entrare nel bar». Un istante dopo il 47enne si è trovato a pochi centimetri dal volto la lama luccicante di un machete. «Mi ha urlato ‘ti ammazzo, ti apro in due’ : sono sicuro, voleva uccidermi. Potevo estrarre la pistola di ordinanza ma ho invece preferito restare calmo, allontanarmi e chiamare la polizia».

Nel frattempo l’aggressore ha prima messo nell’auto il suo machete, per poi rientrare nel bar, dove poco dopo lo hanno raggiunto gli agenti di due pattuglie della polizia di Stato intervenute dopo al chiamata della guardia giurata. Gli hanno chiesto conto del suo comportamento di pochi minuti prima. Quindi dopo avergli sequestrato l’arma usata per minacciare il rivale, lo hanno portato in questura per gli accertamento del caso. E’ stato denunciato a piede libero per minaccia aggravata e possesso di oggetto atto a offendere. «Quando la polizia lo ha portato fuori dal bar – prosegue il racconto del ‘vigilantes’ – continuava a urlare contro di me. Sono sicuro di una cosa: era venuto apposta per cercarmi, per farmi ‘pagare’ il fatto di aver preso le difese della barista alcune sere fa».