Vicinanza e mistero Paolo Giorgi al Civico 1

Nella galleria di piazza Alberica sabato vernissage della mostra di acquerelli del pittore toscano. Una riflessione sul quotidiano

Migration

di Cristina Lorenzi

Il Covid per raccontare gli spazi intimi. Il lockdown per descrivere con l’acquerello le trame di tappeti orientali, sempre in primo piano, che dialogano con ’le cose di tutti i giorni’. Un ’piccolo mondo antico’ che il pittore Paolo Giorgi porterà al Civico 1 di piazza Alberica. nella galleria del centro storico, spazio espositivo dei successori di Adolfo Corsi. Sabato 9 luglio alle 18 si terrà il vernissage della personale del pittore toscano, romano di adozione, legato alla nostra città in quanto cognato del musicista scomparso Nicola Toscano. Con un catalogo di Duccio Trombadori, Giorgi porta in città una serie di grandi dipinti eseguiti nel 2020 e 2021. Il suo studio, buen retiro, raccontato con un sottofondo fisso, un leitmotiv di tappeti orientali finemente ritratti nelle trame e negli orditi, che raccontano ’Il mistero della vicinanza’. Nature morte che con "la presenza maestosa e ingombrante di tappeti indagati con la cura ossessiva del dettaglio", declinano quello che "l’abitudine vorrebbe celare, geometrie nascoste" anch’esse protagoniste di uno studio che ha rappresentato un intimo mondo durante i mesi della chiusura. Giorgi vanta un lungo e blasonato curriculum che lo vede protagonista di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

"I grandi acquerelli dipinti in questi mesi di clausura – scrive Duccio Trombadori – dell’amico pittore Paolo Giorgi, tessitore paziente di ricami cromatici e luminosi, hanno il pregio di rivelare le cose viste con la misura di una rispettosa e amabile intimità. Giorgi descrive ciò che il tavolo di studio gli offre alla vista, tra pennelli, scatole di cartone e tubetti di vernice come di misteriosi barattoli, alleati contro l’ipocondria, bottigliette di solventi. Egli vi dispone piegato un tappeto, oggetto prescelto per uno studiato effetto di varianti armoniche dell’impaginato". Il risultato è una visione che suscita le emozioni proprie delle cose buone e che oltre ai colori destano una musicalità interiore di toni e note. "Giorgi – ancora Trombadori – guarda con occhi di pittore e da pittore compie viaggi siderali nel caldo tepore offerto dal suo studio". La mostra resterà aperta fino al 3 agosto.