'Rete' contro l’usura con la Misericordia di Massa

Le famiglie in dificoltà possono chiedere aiuto ai centri di ascolto della Confraternita, che fanno da tramite con gli istituti bancari

I rappresentanti delle Misericordie di Massa e di Siena insieme

I rappresentanti delle Misericordie di Massa e di Siena insieme

Massa Carra, 22gennaio 2020 - Chi ha difficoltà ad accedere ad un prestito perché il bilancio familiare è quello della classe media che la crisi economica ha sgretolato, chi ha difficoltà a rientrare sul conto corrente perché la crisi la fa da padrona e le condizioni del suo bilancio sono andate peggiorando, chi deve affrontare una spesa improvvisa, un’emergenza, e il budget familiare non glielo permette, prima di diventare preda e vittima di percorsi truffaldini come l’usura, può rivolgersi alla Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Onlus.

La Fondazione è una costola preziosa delle Misericordie Toscane. La Fondazione non eroga il denaro ma fa da tramite con gli istituti bancari e garantisce alle banche come soluzione della contraversia, con meccanismo legale, il 75% del prestito stesso. E come fanno i cittadini ad accedere a questo percorso virtuoso e senza rischi che tutela le famiglie in difficoltà? In maniera semplice: è sufficiente che le famiglie in difficoltà vadano ai “centri ascolto“ della Misericordia.

"In Toscana – spiegano Lanfranco Perrone e Fabio Leonini della Fondazione Toscana Onlus e della Misericordia di Siena, una delle Confraternite toscane con alle spalle una grande storia – le Misericordie hanno 44 centri di ascolto grazie alla presenza preziosa di circa 200 volontari con preparazione economica e bancaria pronti ad ascoltare le famiglie in difficoltà e a proporre una soluzione o per un suggerimento". Lanfranco Perrone e Fabio Leonini sono stati in trasferta da Siena a Massa nella sede della Misericordia San Francesco per lanciare, affiancati dai colleghi di Massa e dal commissario Bruno Ciuffi, questo messaggio: "Le famiglie in difficoltà - dicono anche Bruno Ciuffi, Silvia Pieretti e Giovanni Landolfo - per la nostra zona possono rivolgersi al “centro ascolto“ in viale Roma venendo personalmente o prendendo un primo contatto telefonico. C’è un numero verde, 800 860070 ( è per tutte la Toscana), e dal numero fisso della Misericordia di viale Roma (0585 43742) abbiamo il trasferimento di chiamata su un cellulare".

Chi vive in Lunigiana può rivolgersi alla sede di Pontremoli in via Pietro Cocchi, telefono 0187 833590. "Il passaparola – spiegano Perrone e Leonini di Siena – è un ottimo strumento per far conoscere questo servizio e per “salvare“ famiglie in difficoltà che potrebbero intraprendere percorsi pericolosi. I nostri centri di ascolto sono a disposizione dei cittadini e quest’anno per la prima volta possono rivolgersi a noi anche le famiglie che devono affrontare una spesa imprevista e non sono in grado di farlo". I centri di ascolto sono gestiti da volontari, perché tutta la attività della Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura e delle Misericordie è una attività volontaria dove ognuno mette a disposizione cuore e competenza. "Dietro ogni storia di una famiglia che si rivolge ai centri di ascolto - sottolinea Bruno Ciuffi - c’è una storia, ci sono persone che hanno bisogno di essere ascoltate e comprese". In Toscana l’attività della Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura, nata nel 2005, è particolarmente costruttiva grazie al ruolo propositivo della Regione Toscana. Il “centro ascolto“ è impegnato anche nel risolvere problemi di indebitamento davanti al giudice attraverso il percorso legale. Dalla sede della Misericordia di viale Roma e dalla sede di Siena arriva un messaggio chiaro e forte: "Per non cadere nella trappola dell’usura rivolgetevi ai centri di ascolto". E ai centri di ascolto si possono rivolgere anche quelle persone che sono vittime della febbre del gioco. "Chi è vittima della febbre del gioco - dicono i n coro Ciuffi, Perrone, Leonini, Pieretti e Gandolfo - può venire da noi". © RIPRODUZIONE RISERVATA