Un’oasi felice al biolago dei tritoni "Più risalto al turismo delle Apuane"

L’area di cava Valsora è pronta ad accogliere appassionati e curiosi nel nome della biodiversità. Battistini: "Il progetto è già in itinere e adesso mancano le concessioni da parte del Comune"

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Il biolago dei tritoni a cava Valsora è pronto ad accogliere turisti e curiosi. Non solo. I gestori del sito estrattivo sono pronti a investire di più per trasformare il passo del Vestito con le sue bellezze e i panorami mozzafiato in una delle principali porte turistiche del territorio: a partire da questa settimana installeranno un infopoint turistico dedicato ovviamente al Pian della Fioba, al biolago così come a tutta la costa massese e apuana. Tutto a proprie spese. L’intero progetto di riqualificazione e valorizzazione dell’area è stato presentato nei giorni scorsi durante la commissione attività produttive, presieduta dal consigliere Marco Battistini. Ospite il responsabile della comunicazione e progettazione di cava Valsora, Massimiliano Lucchi. "Il progetto è già in itinere – ha evidenziato Battistini – e ora mancano le concessioni da parte del Comune. Un’idea interessante per ampliare e dare risalto al turismo di montagna". Poi si è entrati nel vivo con Lucchi che ha spiegato nei dettagli un progetto che è nato dalla capacità dell’azienda di trasformare la presenza dei tritoni e la loro tutela da problema per l’attività estrattiva a valore aggiunto grazie a "un cambio generazionale e di mentalità da parte degli imprenditori. Il tritone continua a vivere nel lago e la cava che operava a cielo aperto si è allontanata dal lago. Sono stati realizzati dei miglioramenti per impedire che le acque di ciclo operativo finiscano dentro il lago, si è passati al taglio a secco e l’attività si è spostata in galleria". Ma i gestori della cava hanno capito che si poteva fare ancora di più: "Abbiamo immaginato che si potesse realizzare un percorso di coesione e rispetto reciproco tramite il progetto Symbiosis fra il mondo del lavoro e la salvaguardia ambientale e paesaggistica. Abbiamo messo in sicurezza il lago, realizzato la passerella d’accesso, messo in sicurezza e reso fruibile la viabilità che conduce al biolago. Abbiamo affidato a uno spin off della facoltà di biologia dell’Università di Genova lo studio dell’area e anno per anno contano i tritoni, li fotografano, li schedano. All’interno del lago è poi stata trovata anche una specie vegetale unica in Toscana, l’alga Chara e oggi Valsora è un contenitore di scienze naturali aperto sulla valle del Renara". Un luogo privilegiato che ha fatto scattare la scintilla: "Abbiamo pensato di realizzare in area di cava ma al limite della strada provinciale al passo del Vestito un info point turistico per dare info sula cava, il lago, il tritone e l’alga, gli orari di accesso anche con guide specializzate. Un punto d’informazione turistica sul territorio tutto per chi arriva da Garfagnana, una prima porta di accesso alla città di Massa". I concessionari hanno assunto una persona, dedicata al servizio di infpoint. "Stiamo affrontando la scommessa in modo positivo – ha detto ancora Lucchi -. E’ un servizio che vogliamo mettere in rete con il Rifugio Città di Massa e l’orto botanico di Pian della Fioba per avere una visione diversa del mondo delle cave". Previsto anche un bike sharing davanti all’orto. Per questa estate si dovrebbe partire in via sperimentale con l’info point, questa settimana, ma l’obiettivo è riuscire a installarlo da giugno a settembre. Ci saranno brochure da distribuire alle aziende di promozione turistica e agli stabilimenti balneari, poi la comunicazione su Facebook e Instagram tramite la pagina Cava Valsora e campagne pubblicitarie oltre i confini provinciali. Lucchi, su domanda specifica del consigliere Paolo Menchini, è entrato anche nel merito delle operazioni di escavazione che ora si svolgono prevalentemente in galleria e a secco per evitare la marmettola liquida: la polvere viene aspirata in fase di lavorazione e subito immagazzinata.