Una task force della prefettura con effetto immediato contri i furti

Le reazioni alla rapina di cui è stato vittima Alberto Franchi

Enrico Ricci

Enrico Ricci

Carrara, 13 febbraio 2018 - Terrore in villa: il Prefetto potenzia la presenza di carabinieri e polizia sul territorio, con effetto immediato. Dopo la rapina il prefetto, Enrico Ricci, ha convocato una seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. All’incontro hanno partecipato il questore Giuseppe Ferrari, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, i sindaci dei Comuni di Massa, Alessandro Volpi e Carrara, Francesco De Pasquale, accompagnati dai comandanti delle polizie municipali. L’episodio di evidente gravità, che è oggetto di accurate indagini condotte dall’Arma dei carabinieri sotto la direzione della Procura, è, per le modalità attuative, unico in questa provincia dove si registra una diminuzione dei delitti. «In particolare – si legge in una nota della prefettura –, si è preso atto che nel 2017 i reati hanno registrato una riduzione del 3,6 per cento, le rapine del 33, i furti del 6,8 per cento». Nell’occasione, il prefetto ha annunciato un potenziamento dei servizi di controllo del territorio, grazie a rinforzi assicurati dal ministero dell’Interno e dal comando generale dell’Arma dei carabinieri. Soddisfatto per la celerità della prefettura il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che in una nota considera «positivo il potenziamento dei controlli per fronteggiare i furti nelle abitazioni. Bisogna proseguire su questa strada - conclude Ferri -, l’impegno rimane quello di assumere 10mila unità nelle forze dell’ordine e lavorare di concerto con le amministrazioni comunali per dare sempre più sicurezza ai cittadini». Anche il sindaco Francesco De Pasquale esprime piena fiducia nel lavoro di Procura e prefettura. Il primo cittadino, insieme alla comandante della Polizia municipale, Paola Micheletti, ha preso parte al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e ringrazia il prefetto «che si è attivato immediatamente per affrontare questa delicata fase della vita cittadina». Come il sindaco ha già espresso a poche ore da quanto successo, «si tratta di un fatto gravissimo che porta alla luce l’estrema necessità, nel pieno interesse e diritto dei cittadini di sentirsi sicuri, di dotare le forze dell’ordine di strumenti, strutture, risorse e uomini». In questo senso il sindaco condivide e apprezza quanto dichiarato dal Procuratore capo, Aldo Giubilaro, sul massimo impegno che tutte le istituzioni devono mettere per trovare al più presto gli autori di questo episodio criminale. «Questa amministrazione continuerà a collaborare con tutte le istituzioni per la tutela della legalità e della sicurezza pubblica, lavorando per portare soluzioni a beneficio dei cittadini».

«Basta con le solite strumentali prese di posizione politica. Serve una legge nuova per la legittima difesa». A parlare è il segretario generale del sindacato polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo. «Quanto accaduto non si può archiviare in fretta con la rituale convocazione del comitato provinciale dell’ordine pubblico e tanto meno con le solite e formali prese di posizione e gli attestati di solidarietà all’ennesima vittima della criminalità dilagante nel Paese. Se l’imprenditore aggredito selvaggiamente avesse magari usato un’arma regolarmente detenuta adesso sarebbe andato in corso allo stesso destino del gioielliere del Napoletano. Sono stato tra i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa che ha raccolto oltre 2 milioni 300 mila firme degli italiani e – continua – ritengo debba essere la priorità di cui il nuovo Parlamento deve tenere conto cancellando ritardi e sottovalutazioni di quello appena sciolto che l’ha insabbiata. Secondo l’attuale normativa di legge – evidenzia ancora – pur in presenza di ladri in casa o in negozio non si deve usare la pistola anche se i malviventi mostrano un’arma, ma solo a condizione che gli stessi stanno per spararci. Perché la legge dice “Ci vuole un pericolo imminente». Anche il Movimento 5 stelle dice la sua, tramite il candidato alla Camera Daniele Ghiotti: «Nel nostro programma sicurezza, chiediamo di implementare di 10mila agenti le nostre forze dell’ordine. Abbiamo agenti con l’età media più alta d’Europa e senza mezzi adeguati, grazie a tutti i tagli perpetrati finora dai passati Governi, che hanno tagliato sui concorsi, sui mezzi, sulle dotazioni in uso ai nostri Agenti, senza pensare alla situazione in cui ci avrebbero catapultato. Nostra intenzione è investire quindi sui concorsi e sui nostri agenti, tagliando agli sprechi e alle missioni internazionali».