Una solida continuità in un secolo ‘prezioso’

Antonio Bernardini e la figlia . Francesca guidano l’attività. "Chi ha iniziato a lavorare . con noi se ne va in pensione"

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Una storia secolare, partita da Carrara dove Minerva Milani fondò la sua prima gioielleria nel 1919. Dal 1958 è quindi sbarcata anche a Massa, in piazza Aranci, grazie a Carla Andrei, rimasta titolare del punto vendita fino al 2006. Da allora, alle redini della gioielleria Milani c’è il figlio Antonio Bernardini che, con la figlia Francesca, continua a guidarla con l’esperienza e la competenza di un tempo, che gli hanno permesso di proseguire la propria attività nonostante le difficoltà e i cambiamenti che un negozio del centro storico si trova ad affrontare.

"Negli anni ci sono stati grandi cambiamenti nei consumi delle persone – racconta –. Una volta l’oro e i preziosi erano visti come beni duraturi, affidabili, mentre adesso si preferisce spendere cose di cui non rimane traccia. Anche nei regali si tende a virare su altre cose, come viaggi o cellulari, che hanno un valore economico simile ma una durata molto più breve". Una tendenza, questa, che è enfatizzata dall’instabilità emotiva ed economica dettata dall’attuale situazione mondiale.

"Per quanto ci riguarda – aggiunge Antonio –, è stata la guerra ad aver creato più problemi rispetto alla pandemia. C’è più paura e per questo speriamo finisca al più presto. Con gli anni, poi, i negozi storici in una città diminuiscono, invecchiano e chiudono. . Noi abbiamo sempre cercato di dare continuità alla nostra attività, anche per quanto riguarda i dipendenti" come Umberto Pisani, nella gioielleria da 27 anni, "Chi ha iniziato a lavorare con noi – sottolinea – se n’è andato solo con la pensione". Antonio ha deciso di far parte del Centro Commerciale Naturale fin dalla sua fondazione nel 2013 per "valorizzare il centro storico di Massa con iniziative ed eventi. Collaborare ed avere un coordinamento con i propri colleghi è importante in qualunque settore, è difficile organizzare grandi cose se si è da soli".

Alessandro Salvetti