di Alfredo Marchetti
Una sfilata per raccogliere fondi da destinare ai dipendenti della Croce Bianca. Tutto pronto per l’8 settembre: la partenza avverrà davanti al Comune (orario da definire) e si concluderà davanti al Duomo. Da martedì 23 ci sarà anche un banchetto e volantinaggio al mercato di Massa e venerdi 27 a quello di Marina. Non si fermano i volontari che hanno visto la chiusura di un’associazione che elargiva soltanto lo scorso anno circa 12mila servizi tra emergenze urgenze, trasporti sociali e privati. Una realtà che ha dovuto fare i conti con oltre un milione e 200mila euro di debiti, scaturiti da contributi non pagati ai dipendenti e verso i fornitori. Un ’buco’ nato nel corso dei decenni, venuto fuori nel 2016 quando l’allora dirigenza dell’associazione che operava nel terzo settore aveva deciso di trovare un accordo con l’Inps e spalmare il debito. Tutto stava proseguendo per il meglio quando a inizio giugno, dopo due anni di stop per le cartelle esattoriali causa Covid, Equitalia ha bussato nuovamente alla porta e ha chiesto anche gli arretrati. Con l’acqua alla gola l’ex presidente Nino Mignani e il consiglio direttivo si sono trovati a una scelta molto seria: pagare i dipendenti o fare fede alle cartelle esattoriali. La scelta è stata quella di dare ossigeno ai 12 lavoratori che da aprile non prendevano lo stipendio. Equitalia, viste le scadenze non pagate, è arrivata all’attacco pignorando le fatture di Asl verso l’associazione, di fatto chiudendo i rubinetti che tenevano in vita l’associazione.
La scorsa settimana, dopo una trattativa iniziale saltata tra sindacati e Anpas, si è arrivati a una soluzione: ai 12 dipendenti è stato riconosciuto mille euro a testa come accordo ’tombale’ su gli stipendi non presi, l’accesso alla disoccupazione e la promessa che Pubblica assistenza, che adesso attende da Asl i servizi da coprire su Massa, li assumerà nuovamente nei prossimi anni.
Quello che resta però è tanta amarezza per i volontari e i dipendenti ancora con le tasche vuote. "Lo scopo del comitato – racconta Domenico Piedimonte – è raccogliere fondi a favore dei dipendenti della CroceBianca. Questi ragazzi non prendono lo stipendio da marzo. La Naspi la vedranno ad ottobre. I tre stipendi arretrati non li percepiranno prima di dicembre ed il Tfr non prima del prossimo anno. Con il nostro aiuto potranno almeno far benzina per recarsi da volontari a coprire i turni necessari al 118 (e cioè a noi concittadini) e fare la spesa alimentare per la propria famiglia".
"Coloro che due anni fa la nostra città definiva ’angeli del Covid’ – prosegue –, sono oggi disoccupati, abbandonati a loro stessi e che non riescono ad arrivare a fine mese. Per 124 anni la Croce Bianca ha assistito e soccorso Massa ed i massesi. Ora – conclude –, la nostra città ha la possibilità di ricambiare il soccorso ricevuto nei 3 secoli di storia, fine ottocento, novecento e nuovo millenio".
Per affettuare donazioni il conto corrente Unicredit è IT 49002 00813 6050 0010 649 7578 intestato a “comitato salviamo la Croce Bianca Massa”. Per avere informazioni sull’attività del comitato, il numero è 327 788.206.7: risponde Gianni Fialdini.