Un tremendo boato e una nuvola di polvere Così un anno fa crollava il ponte di Albiano

Sono trascorsi 365 giorni dal viadotto collassato: ecco a che punto siamo con la ricostruzione costellata da rallentamenti e ritardi

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Un forte rumore, una nuvola polvere e il ponte sparisce. Oggi ricorre l’anniversario del crollo del ponte di Albino Magra, Comune di Aulla, collegamento importante tra due regioni, percorso ogni giorno da centinaia e centinaia di persone. La mattina dell’otto aprile 2020, in pieno lockdown, per fortuna sul ponte c’erano solo due mezzi, un furgone rosso della Bartolini, guidato da Andrea Angelotti e un’auto della Telecom guidata da Michele Antonelli. Quest’ultimo era riuscito a uscire dal mezzo da solo: è rimasta scolpita nella mente di tutti l’immagine di lui che scavalca le macerie con un balzo e la sua valigetta tra le mani. Angelotti invece aveva riportato molte ferite e ha impiegato più tempo a riprendersi. Il suo furgone, ‘il rosso’ come lo chiamava, è rimasto per mesi sul ponte, finché fu portato più a valle dalla piena del fiume, durante una sera di allerta meteo. Il crollo del ponte ha cambiato completamente abitudini e stili di vita delle persone, comunità un tempo legate da tradizioni e cultura, adesso sono divise. Senza dimenticare gli enormi disagi che sono costretti a subire i cittadini, le attività produttive, i bimbi che vanno a scuola ad Aulla, costretti ad alzarsi prima e a rientrare a casa più tardi.

La comunità comunque non si è arresa, continua a essere unita e chiede che il ponte sia ricostruito al più presto. A occuparsi della ricostruzione Fulvio Maria Soccodato, dirigente di Anas, scelto come commissario. E’ stato più volte ad Aulla, ha incontrato rappresentanti di enti e associazioni, fornendo un crono programma dettagliato. Il piano della ricostruzione prevede tre interventi: la ricostruzione del viadotto sul fiume Magra, la rimozione delle macerie, la realizzazione di un collegamento provvisorio sull’autostrada A12. Per quello che riguarda il ponte, costerà oltre 23 milioni di euro, sarò un intervento di sistema, sono previsti l’adeguamento della strada statale, della viabilità locale, la riqualificazione dell’ex tracciato ferroviario. Ci sarà ancora da aspettare, al momento sono in corso le opere di pre cantierizzazione, l’opera sarà percorribile nel marzo del 2022. Il ponte avrà una lunghezza di 288 metri, con quattro campate. Al momento restano nel fiume le macerie, anche se la Procura ha ridimensionato l’area sotto sequestro, rendendola la più piccola. Per rimuovere tutto serviranno 3,6 milioni di euro, il completamento è fissato per giugno, ci sarà la necessità di smontare, trasportare e conservare singoli elementi strutturali e intere parti dell’opera crollata. Per finire c’è il collegamento provvisorio, a Ceparana, con rampe di ingresso e uscita, un casello con pedaggio gratuito per i residenti. Ci sono stati alcuni ritardi, le rampe infatti sarebbero dovute essere pronte a maggio, invece il termine slitterà di alcuni mesi.

Intanto alcuni rappresentanti dei comitati "No rampe A15" di Albiano Magra e "Due Fiumi" di Ceparana hanno effettuato un sopralluogo, ieri, al cantiere delle rampe sulla A12. Hanno così potuto constatare con soddisfazione che sono iniziati i lavori per la costruzione della viabilità alternativa a quella attuale, nel tratto compreso tra via Vecchia e il deposito di Bartolini, attività propedeutica alla costruzione delle rampe. "Possiamo dire che, per adesso, il commissario straordinario Soccodato sta rispettando i tempi indicati. Finalmente siamo passati dalle troppe parole ai fatti, ricordiamo però che sono stati persi otto mesi. Cercheremo di essere i puntuali testimoni del procedere dei lavori con un’opera di monitoraggio che si amplierà a tutto quello che attiene la viabilità del nostro territorio, che sconta il fatto di essere a cavallo di due regioni".

Monica Leoncini