Un piano per la distruzione Club alpino boccia i Pabe

"I regolamenti non tutelano le falde acquifere e l’ambiente montano". Il Cai fa le pulci ai progetti di estrazione di Gioia Rocchetta: le osservazioni

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"L’amministrazione di Massa contro la protezione delle sorgenti". Così la commissione Tutela ambiente montano del Cai di Massa commenta l’esito delle controdeduzioni degli uffici alle osservazioni sul Piano attuativo del bacino estrattivo di Gioia-Rocchetta, il primo ad avvicinarsi al voto di approvazione in consiglio comunale con il via libera anche dalla struttura di Vas. "Ci pare chiaro che accettare non solo l’aumento di volume di escavazione, ma anche l’estrazione in galleria nel bacino al di sopra della sorgente del Cartaro, non fa altro che mettere ulteriormente a repentaglio la principale fonte di acqua potabile della città – attacca il Tam Cai di Massa, mostrando gli effetti dell’escavazione nel Canale della Rocchetta color ‘cappuccino’ dopo le piogge di questi giorni -. E’ un documento allegato ai Pabe, redatto dal Cnr di Pisa e commissionato dagli stessi concessionari, a mettere nero su bianco che anche quella cava contribuisce all’inquinamento della sorgente. E’ scientificamente provato poi che il taglio in galleria accelera l’intercettazione delle ‘vene dei monti’ compromettendo gli acquiferi e quindi le sorgenti. Autorizzare aumento di volumi ed escavazione in galleria mette a repentaglio, quindi, la sorgente". Ma per il Club alpino locale non tornano neppure le decisioni che metteranno in croce il paesino di Fornello con il passaggio dei camion: "Già in questi mesi, con volumi inferiori a quelli futuri, i passaggi sono stati superiori al massimo consentito e l’amministrazione dovrebbe saperlo visto che a fine luglio è stata fatta una specifica denuncia a cui a oggi non è arrivata risposta, ma pare che il problema non ci sia. Abbiamo anche su questo fatto un’osservazione specifica e a quanto pare non è stata accolta o non controdedotta. Il concessionario chiede di non portare i detriti a valle lasciando in cava, con tutto il carico ambientale che questo comporta, e che può essere risolto solo con aumento dei passaggi di camion nel paese. Dopo tutto quello di aumentare i volumi di escavazione è una scelta dell’amministrazione che noi non condividiamo – concludono -: si mette a repentaglio la sorgente del Cartaro, si rischia un accumulo di detriti in cava, pericolosi ambientalmente e geomorfologicamente, si peggiora la qualità della vita degli abitanti del Fornello. Insomma ci pare che la scelta sui Pabe dell’amministrazione sia perfettamente in linea con la distruzione del territorio e delle sue comunità".