Un fondo per i lavoratori del marmo Per tutelarli dal rischio chiusura cave

«Mdp Articolo uno» prende in esame la nuova legge regionale

Marmo (foto di repertorio)

Marmo (foto di repertorio)

Carrara, 10 ottobre 2018 - «Un fondo per garantire le maestranze del marmo» Mdp Articolo uno dice la sua sulle conseguenze dell’introduzione dell’articolo 58 bis della legge regionale in materia di cave ed alle critiche alla condotta tenuta dal Comune circa gli imminenti piani attuativi. Secondo Nicola Del Nero urge, per tutelarsi, istituire un fondo che garantista le famiglie dei lavoratori del marmo. «Nei giorni scorsi, da una parte dell’opposizione consiliare è stato lamentato il rischio della chiusura definitiva di vari siti estrattivi (con decadenza dalla concessione), in conseguenza del provvedimento di sospensione dell’attività per mancato rispetto del piano di coltivazione, primo provvedimento che aprirebbe la seguente fase di valutazione dei redigendi piani di messa in sicurezza e ripristino ambientale, che può concludersi positivamente o meno, con decisione del Comune. L’esito di tale iter, per così dire “riparativo”, tuttavia, si legge nell’intervento, sarebbe di particolare complessità, e con rischio di esito negativo, anche alla luce dei vincoli più stringenti che il Comune vorrebbe inserire nei prossimi piani attuativi, da disporsi entro il prossimo 15 giugno, con rischio, quindi, dell’ulteriore moltiplicarsi di situazioni di violazione e conseguente “incertezza” nell’esito positivo dell’iter procedurale per così dire “riparativo”.

«Oggi – prosegue –, replica per l’amministrazione l’assessore, il quale lamenta a sua volta l’ingiustificato allarmismo, garantendo che il Comune valuterà i progetti di messa in sicurezza e di risistemazione ambientale con la dovuta attenzione e provvederà alla loro approvazione, consentendo alle cave, cui verrà sospesa l’attività, di riprendere le lavorazioni nell’ambito della legalità, del rispetto della sicurezza dei lavoratori e del tema ambientale. Si intrecciano, quindi, varie questioni e varie esigenze, dal rispetto della legalità e delle obbligazioni gravanti sul concessionario, alla salvaguardia dell’occupazione, sino al tema del rispetto ambientale. Conseguentemente, oltre ad augurarci una sollecita definizione dell’iter che condurrà alla definizione dei piani di coltivazione, e con esso alla previsione di tutte le prescrizioni necessarie per la tutela dell’ambiente, riteniamo, affinché il “quadro” pro futuro sia definitivamente completo, anche sotto l’aspetto della tutela dell’occupazione dei lavoratori che sono impiegati nei siti estrattivi in cui sono rilevate violazioni ed attivate le procedure dell’articolo 58 bis della legge regionale, che sia necessaria l’istituzione di un fondo di garanzia che intervenga proprio a sostegno delle maestranze delle imprese che si trovano in condizioni di attività sospesa».