Un enorme tappeto di lana colorata "Ricuciamo i fili della società"

Realizzato da oltre un centinaio di donne, simbolo di pace e solidarietà, e steso sulla scalinata del Duomo

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Ottocento quadrati di 50 centimetri per 50, composti da un intreccio di fili di lana di tutti i colori dell’arcobaleno, stesi come un variopinto tappeto sulla scalinata del duomo di Massa per celebrare il 25 Aprile, festa della liberazione dal giogo nazifascista. E’ la “Coperta della Pace”, nata due anni fa dall’idea di Patrizia Fazzi e Angela Maria Fruzzetti, nostra collega, sulla scia del successo della “Sciarpa di lana rosa contro il cancro“. Fu la compianta Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi, a battezzare la nascita del progetto, ampiamente condiviso dall’Accademia apuana della Pace, associazione di riferimento.

La coperta avrebbe dovuto essere stesa in piazza Aranci il 10 aprile 2020 in occasione del 75° anniversario della liberazione di Massa. Per due volte, purtroppo, la pandemia da Covid ha reso impossibile l’evento e le promotrici hanno pensato di organizzare un flash mob sulla scalinata del duomo ieri, il 25 aprile, festa della liberazione. Oltre un centinaio sono state le donne che hanno lavorato a questo progetto, coinvolgendo soprattutto le popolazioni dei luoghi teatro degli eccidi nazifascisti che nell’estate del 1944 insanguinarono la nostra terra. Tra questi Forno, Vinca, Bergiola Foscalina, Guadine.

Nata per non dimenticare gli eccidi, la coperta rinasce oggi dalla ceneri di una società malata e ogni filo intrecciato rappresenta il nuovo cammino che la società deve intraprendere, partendo da valori imprescindibili come quello della pace, della cura, della salute e della solidarietà. Ancora le donne, dunque, in prima linea per ricucire gli strappi della società con i fili della speranza. Una coperta speciale, simbolica, per sensibilizzare ogni persona all’importanza dei valori della pace, della giustizia sociale, dell’accoglienza. Ricordiamo che due delle coperte hanno raggiunto la città di San Severino Marche per contribuire all’allestimento della mostra sulla Seconda Guerra Mondiale e Campagna D’Italia dal nome “Memorie di una terra”, progetto dell’amministrazione locale assessorato alla cultura, in programma dal 22 maggio al 22 ottobre 2021 presso palazzo Servanzi Confidati.

"Siamo orgogliose che questa coperta superi anche i confini regionali – commentano Fazzi e Fruzzetti – perseguendo il principio di quello scambio interculturale che preservi il valore della memoria". A breve, le mattonelle della pace (Covid permettendo) saranno oggetto di distribuzione per avviare una raccolta fondi destinata all’acquisto di libri sul tema della pace che l’Accademia donerà alle biblioteche scolastiche. Insomma, un flash mob significativo per presentare alla città il grande lavoro fatto dalle donne, in particolare dall’atelier “Il Pettirosso” di Forno, dal centro storico con riferimento Sartinarte ed altre realtà.

La socialità e l’aggregazione sono state al centro di questo progetto, che ha visto gruppi di donne unite per un obiettivo comune. "E’ stato bello vedere tante donne uscire dalle proprie case e riunirsi nelle piazze, nei giardini e nei vicoli portandosi appreso un uncinetto e gomitoli di lana colorata – concludono Fruzzetti e Fazzi –. Sia con la Sciarpa rosa che con la Coperta della pace centinaia di donne hanno riscoperto il senso di appartenenza ad una comunità. L’auspicio è che la pandemia non cancelli anche questi importanti valori. Questo 25 aprile, con la Coperta della Pace, vuole essere un segnale di ripresa". Erano presenti per l’Accademia apuana della Pace Antonella Cappè e Luca Marzario.