"Un’arena estiva per cinema, teatro e musica Gli spettacoli una calamita del turismo"

Silvano Andreini, dopo aver puntato sul Garibaldi, tenta invano da tempo di aprire uno spazio all’aperto per manifestazioni di ogni genere

di Daniele Rosi

"Un’arena in estate per eventi teatrali, musicali e cinematografici": è l’idea di Silvano Andreini, che da qualche anno ha deciso di investire in città nello storico Cinema Garibaldi in via Verdi a Carrara. Un luogo che da sempre è tra i simboli più conosciuti della città e dal quale secondo lo stesso Andreini si potrebbe ripartire: "Il cinema è cultura oltre che strumento di aggregazione".

Da ragazzo frequentava spesso il Cinema Garibaldi?

"Non sono nativo di Carrara ma abitando vicino ho sempre frequentato queste strade e il Garibaldi era uno dei motivi che mi portava qui spesso essendo un luogo identificativo di queste zone. Il cinema è meraviglioso perché offre contemporaneamente cultura, socialità e confronto. Sono cose che a Carrara era possibile trovare non solo con una proiezione ma anche per le strade. Via Verdi era piena di attività e aveva tante botteghe; sono cose che trovavi in tutta la città".

Oggi invece che idea le trasmette Carrara?

"C’è stato un passo indietro, potremmo dire che in questi anni è avvenuta una desertificazione dei posti; ci sono luci che calano un po’ ovunque. La città si è spenta come una candela e a volte si avverte una sensazione di desolazione. Un aspetto grave è che secondo me non sappiamo fare turismo; mi capita di vedere turisti disorientati dalla mancanza di informazioni e riferimenti per spostarsi. Anche la cultura sta andando alla deriva".

Cosa fare per ripartire?

"Carrara deve diventare aggregativa, la gente cerca altra gente e dove c’è aggregazione si creano vita e movimento. Viviamo di singole manifestazioni, ma non sono un richiamo sufficiente perché sono eventi fini a se stessi. In città capita che siano le associazioni a portare avanti le cose e fanno anche un grande lavoro, ma spesso trovano le porte chiuse; c’è poco investimento sui giovani. E’ necessario puntare su eventi, siano essi teatrali, musicali o cinematografici".

Eventi per rivitalizzare la città?

"Sì perché le persone vanno fatte tornare in città; se non frequenti un posto lo deteriori. Pensiamo alle transenne davanti al Politeama; dobbiamo evitare cose del genere e avere maggior rispetto del posto in cui si vive o si lavora. Gli eventi sono necessari perché è meraviglioso poter lavorare con musica, cinema e teatro, anche usando uno spazio condiviso".

Come proporre eventi culturali?

"Con uno spazio condiviso, un’arena all’aperto da sfruttare come luogo di cultura, aggregazione, condivisione e confronto. Un’arena durante i mesi estivi in cui la gente possa stare all’aperto anche in periodo di distanziamento e poter fruire di eventi cinematografici, teatrali o musicali e perché no anche appuntamenti di cabaret o spettacoli per i più piccoli. L’anno scorso avevo già provato a muovermi in questa direzione con il Comune, ma per una serie di motivi non è stato possibile. Quest’anno proverò a ripresentare la proposta, con eventi in programma dalla metà di giugno alla metà di settembre. Sarebbe un grande elemento di richiamo".

E’ un progetto realizzabile? "Le cose con la buona volontà si possono fare, bisogna rischiare un progetto in cui si convochino le associazioni di categoria per ascoltare le loro idee. Mettere in piedi un evento estivo così vario non è semplice, ma se si vuole è possibile organizzarlo. Spero di trovare un’accoglienza diversa a palazzo civico".