Uil e Feneal: "Sulle cave basta muro contro muro"

I sindacati sul monto del lapideo

Marmo (foto di repertorio)

Marmo (foto di repertorio)

Carrara, 19 marzo 2019 - Ancora un intervento sull'annosa questione del bianco al monte. «Cave, ora basta col muro contro muro. L’obiettivo è aumentare l’occupazione». A parlare sono Franco Borghini di Uil area nord Toscana e Francesco Fulignani di Feneal Uil. «Fare il muro contro muro sulle cave, oggi, non serve a nessuno ed è controproducente per quella che è la nostra missione: tutelare l’occupazione e i lavoratori. Vale sia per la questione dei beni estimati, per la legge regionale 35 e sia per quello che è il ‘caso Bettogli’. Non sta a noi dire quanto e cosa devono dare le aziende del lapideo al Comune. Il nostro compito è quello di tutelare e far aumentare l’occupazione, al monte come al piano, che si avvicini ad una giusta corrispondenza con la ricchezza prodotta da queste imprese, e batterci affinché i lavoratori abbiano un impiego dignitoso, giustamente retribuito e che tutti lavorino in sicurezza. Discutere dei beni estimati – si legge nella nota – è controproducente visto che a oggi è in atto un procedimento giudiziario che sta facendo il suo percorso e sarà quindi un giudice a mettere la parola fine sulla diatriba. E a quella decisione dovremo tutti attenerci. Discutiamo piuttosto dei problemi seri, sui quali la politica, l’imprenditoria, il sindacato e tutte le parti coinvolte possono discutere e trovare utili convergenze. Dobbiamo trovare il modo di far lavorare le cave, nel rispetto delle leggi e della sicurezza. Siamo certi che si possa trovare la soluzione, – concludono Borghini e Fulignani -. Invitiamo tutte le parti in causa ad un forte senso di responsabilità e aprire al più presto un tavolo per il marmo, nell’interesse dei lavoratori e del territorio evitando, possibilmente, di confrontarci con atti e ricorsi che portano via solo tempo, bloccano tutto e lasciano strascichi di macerie e rancori».