Poche informazioni e tante lacune. Il turismo a Massa è... fai da te

Mappe e brochure sono merce rare e molte attrattive risultano inaccessibili

Turisti a Massa

Turisti a Massa

Massa Carrara, 9 agosto 2018 - Metti caso che un turista arrivi alla stazione di Massa, senz’auto magari per risparmiare e investire nello shopping. In qualche modo riesce a scoprire che può arrivare in centro con le linee 60 e 62. Se lì vuole vedere qualche attrazione culturale si trova ad affrontare il primo grosso problema: come orientarsi senza internet? L’unica mappa della città è sotto al Comune di Massa ma... di difficile comprensione. Al piano terra si trova l’ufficio Urp. Vabbè non è un centro informazioni turistiche, ma forse in qualche modo può aiutare un forestiero... se arriva in orario di apertura: porte sbarrate, ovviamente, sabato e domenica. C’è l’ostello di Palazzo Nizza in piazza Mercurio che, tra i vari servizi, in teoria offre anche uno sportello di informazioni. Peccato che non ce ne sia traccia nella cartellonista cittadina né un cartello sul portone: arrivi, sapendolo, devi suonare il campanello e avere la fortuna di trovare aperto l’annesso ufficio della Proloco. Gli unici punti di informazione sono a Marina di Massa, Villa Cuturi, e quello della Partaccia in via delle Pinete 155 pagato da Ageparc.

BROCHURE e materiale informativo aggiornato sono merce rara. Senza auto o mezzi privati spostarsi per arrivare nelle varie destinazioni turistiche è un’impresa, e per qualsiasi esigenza bisogna ‘bussare’ ai bar perché i bagni pubblici non esistono. La Massa città turistica, con tanto di bandiera blu sulle spiagge, si è sempre ‘dimenticata’ di organizzare persino i servizi base. Il Castello Malaspina è impossibile non vederlo: domina la città. Una testimonianza della grandezza di Massa che non si può ignorare. Eppure... ignorato lo è. Ci si arriva solo a piedi. Sembra che anche i taxi non siano così ben disposti a portare i turisti ‘lassù’: uno spostamento poco remunerativo. Molti luoghi invece sono spesso chiusi, forse per mancanza di risorse. Quindi al turista ‘sostenibile’ restano due mezzi: bicicletta propria (il bike-sharing è sparito prima di partire) o autobus urbano. E poi? Chiedere ai passanti.

PORTE SBARRATE al Teatro Guglielmi, ancora sotto sequestro. Anche a intuito in piazza Aranci ci si arriva e, se forniti di guida, si può scoprire che vale la pena una tappa nel meraviglioso Palazzo Rosso con il Grottesco o ninfeo roccioso su cui troneggia la statua di Nettuno che cavalca le onde, simbolo ormai un po’ spento del cuore rinascimentale della città. Le sue sale affrescate raccontano l’epoca in cui ambasciatori da tutto il mondo banchettavano con la famiglia Cybo Malaspina. E le visite? Rare quelle guidate, bisogna avere la fortuna di arrivare in occasione di un evento. Nella brochure dedicata ai luoghi del centro da visitare non sono indicati orari né ci sono informazioni su possibili visite guidate. Esplorando si gira intorno al Palazzo, lungo via Guidoni. Nessun cartello.

PER ARRIVARE al Castello Malaspina si può imboccare la piastronata. Se si prende via Bigini si arriva invece, senza saperlo, al rifugio antiaereo della Martana, un serpentone scavato nella roccia lungo circa 350 metri dove i massesi si rifugiavano per sfuggire ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il rifugio, si legge su internet, è aperto solo il sabato dalle 16 alle 22, il cartello sull’ingresso dà orari diversi: venerdì e sabato dalle 21 alle 24 fino al 9 settembre. Risalendo la piastronata si arriva alla chiesa di Santa Chiara o del Carmine, dalle mura quattrocentesche: chiusa! Poco più in alto il Castello, a sinistra poco più in basso Villa Massoni: in declino ‘sigillato’. Dal Castello, aperto dal martedì alla domenica fino al 16 settembre (ore 10.30-13 e 17.30-23), si può scendere fino alla magica piazzetta della Conca e proseguire verso via Dante finché non si arriva alla Cattedrale in marmo. Turista «fai da te»... auguri.