Torna agli antichi splendori la chiesa di sant Antonio e sant Anna. Festa a Noceto

Il restauro, durato due anni, è stato finanziato dalla Cei. Domenica scorsa l'inaugurazione con il sindaco Angelo Zubbani e il vescovo monsignor Giovanni Santucci.

La chiesa a Noceto viene inaugurata dal sindaco Angelo Zubbani

La chiesa a Noceto viene inaugurata dal sindaco Angelo Zubbani

Carrara, 26 luglio 2016 - Dopo quasi due anni di lavori la chiesa parrocchiale di Noceto è tornata in possesso degli abitanti della piccola frazione carrarese. Domenica infatti con una cerimonia significativa il sindaco di Angelo Zubbani ha tagliato il nastro della chiesa restituita ai nocerini. Alla cerimonia di domenica ha preso parte anche Andrea Poggianti, consigliere comunale di Empoli, originario del paese e promotore del recupero della parrocchiale. Dopo il discorso di apertura del sindaco, ha preso la parola il prof. Lorenzo Casamenti, docente di restauro presso l’Istituto Internazionale “Lorenzo de’ Medici” di Firenze che ha curato e diretto le opere di recupero pittorico assieme agli allievi della scuola di restauro di Firenze. L’architetto Ferdinando Sacchetti, in qualità di progettista e direttore dei lavori, ha brevemente illustrato i lavori eseguiti e le tecniche applicate nelle varie fasi d’intervento assieme al collega Andrea Morelli. Soddisfazione da parte del parroco don Primiero Scortini per il raggiungimento di un obiettivo che, iniziato nel 2000 con il ripristino totale del tetto e delle pareti esterne voluto dall’allora parroco padre Damiano Angelotti, dopo uno stallo di alcuni anni, è riuscito a ripartire nel luglio dello scorso anno e concludersi domenica scorsa. Il vescovo diocesano monsignor Giovanni Santucci, durante la messa solenne ha espresso vivo compiacimento e soddisfazione per questo importante Avvenimento per l’intera comunità parrocchiale di Noceto –Castelpoggio. Il ripristino della chiesa, ha spiegato l’architetto Sacchetti «si è svolto in conformità col progetto della Soprintendenza, tenendo conto delle indagini stratigrafiche eseguite dal prof.Casamenti eseguendo una rimozione a bisturi degli ultimi strati pittorici e la rimessa in luce della
pittura più antica. È stata poi eseguita la rimozione delle integrazioni a cemento ed il ripristino delle lesioni nelle pareti e nel soffitto della chiesa. In ultimo – conclude Sacchetti – è avvenuta la
conguagliatura delle superfici ritrovate, con pittura a base di latte e calce». L’intervento murario è stato eseguito dalla ditta Sesto Costruzioni di Sesto Fiorentino. Il prossimo intervento riguarderà
l’elettrificazione delle campane della chiesa che ancor oggi vengono suonate a mano. Spese di notevole entità che specie per comunità così piccole sono un notevole problema. I finanziamenti per
i lavori eseguiti sono stati generosamente donati sia dalla comunità parrocchiale che da privati cittadini unitamente ai fondi stanziati dalla Cei.
 
La chiesa è intitolata a sant’Antonio abate e sant’Anna. Si tratta di un edificio con impianto primitivo in stile romanico del 1200, ampliato nel XVI sec. a seguito della demolizione di due oratori presenti a Noceto. Nel 1742 grazie ad alcuni benefattori del posto venne costruito l’altare maggiore in marmi policromi. Sulla parete absidale, due statue rappresentanti S. Bernardo da Chiaravalle e sant'Antonio da Padova affiancano la cornice in marmo bianco di Carrara e rosso di Verona che inquadra la tela raffigurate S. Antonio abate. Degni di nota anche la tela tardo medioevale dell’altare di destra, raffigurante la Natività di Maria Vergine con i genitori sant’Anna e san Gioacchino illuminati dallo Spirito Santo e il bassorilievo raffigurante Santa Lucia posto retro l’altare maggiore. La scelta di S. Antonio abate, eremita egiziano e protettore degli animali, e di sant'Anna, madre di Maria, patrona delle donne che desiderano avere figli e dei minatori come patroni della chiesa locale, richiama la vocazione contadina e marmifera che da sempre seguita a Noceto, luogo ameno, lontano dal caos delle città, nel quale sembra che il tempo e la frenesia di oggi non siano mai passati in queste strade.