Terremoto dentro la Lega Zanetti lascia la segreteria

Pieruccini ribatte: "Decisione di un candidato non riconosciuto dai cittadini". La replica: "Mie perplessità precedenti al voto. Il 26? Arrighi elemento di novità"

Volano gli stracci all’interno del Carroccio. A poche ore dalla presentazione di eventuali apparentamenti con alleati da parte della coalizione guidata da Simone Caffaz nel centro destra e Serena Arrighi per la fazione del centro sinistra, la Lega vede le dimissioni del suo segretario comunale. Giulio Zanetti. Un terremoto all’interno del partito guidato a livello nazionale da Matteo Salvini che a meno di 10 giorni dalle elezioni risalta agli occhi degli analisti politici. "La spaccatura all’interno della sezione – sostiene il candidato al consiglio comunale che ha preso 59 preferenze – e le divergenze con la segreteria provinciale, con il segretario provinciale che un giorno si e uno no annuncia le proprie dimissioni, non mi consentono di proseguire ulteriormente l’incarico di segretario comunale. Già non più tardi di qualche giorno fa avevo espresso tutta una serie di perplessità, a mio parere non sussistono più le basi per una sana collaborazione. Nei prossimi giorni prenderò le mie decisioni anche con riferimento al mio futuro in Lega, partito politico al quale sono legato, al quale devo molto, ma nel quale, allo stato attuale, faccio fatica a riconoscermi". Quanto al ballottaggio, Zanetti risponde "è una sfida tosta, anche se penso che gli elettori, già al primo turno, abbiano premiato l’elemento di novità rappresentato dalla figura di Serena Arrighi, persona che ho avuto modo di conoscere e che, indipendentemente dalle rispettive posizioni politiche, reputo molto corretta e preparata. Pronti ad abbandonare molti milanti".

Non tarda ad arrivare la replica del segretario provinciale, Nicola Pieruccini: "Zanetti era stato nominato da me davanti a tutti i militanti della Lega a gennaio: aveva soltanto una veste amministrativa. Riconosco l’errore della scelta. A pensarla come lui sono un paio di persone e non molte come ha riferito. Questa la vedo come un’uscita fuori luogo, uno sfogo di un candidato che non è stato scelto dagli elettori. Non credo si debba aggiungere altro, non c’è nessun caso".

Zanetti replica: "l’incarico di commissario mi è stato conferito dallo stesso Pieruccini, ma con il consenso unanime di tutti i militanti e sostenitori presenti. Mi sono candidato al consiglio comunale fondamentalmente per portare il contributo al mio partito nonostante le mie perplessità sulla figura candidato a sindaco, non quindi per ambizioni personali, a differenza di qualcun altro. Pieruccini, che critica i miei 59 voti a mio parere anche in maniera poco rispettosa verso le persone che hanno votato Lega. Lui stesso, da capolista, ha preso solamente 110 voti, arrivando quarto dietro Andrea Tosi, Pierluigi Iardella e Federica Falchetta, facendo campagna elettorale con un camper da centomila euro e abbinandosi a diverse donne all’interno della lista".

E prosegue: "Le illazioni avanzate da Pieruccini nei miei confronti, in particolare al nesso tra dimissioni e voti elettorali, non trova riscontro nella realtà dei fatti, in quanto già prima del voto, avevo espresso le mie perplessità sulla segreteria provinciale e avevo già più volte paventato le mie dimissioni al segretario provinciale che però si è sempre rifiutato di accettarle. Per di più le persone che hanno deciso di lasciare la Lega non sono 3, come dichiara Pieruccini, bensì sette: oltre al sottoscritto i militanti Stefano Cucurnia, Valentina Stagi, Francesca Baldoni, Lucia Mais, oltre a due sostenitori".