Tari ’alleggerita’ per le botteghe storiche

L’idea lanciata dall’assessore Paolo Balloni: "Stiamo verificando dove prendere la percentuale tolta per favorire l’identità massese"

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di Alfredo Marchetti

La proposta arriva con un obiettivo preciso: sostenere l’identità del commercio massese. Ritoccare in basso la Tari per le 25 botteghe storiche che fanno parte dell’albo comunale. Per il momento è soltanto un’idea lancata dall’assessore al Commercio Paolo Balloni (nella foto), ma la via sembra tracciata. Basterà effettuare una variazione di bilancio per compensare le potenziali perdite rilevate da un abbassamento in percentuale della Tari. "Non molto – spiega Balloni –, ma credo sia comunque un piccolo gesto per ringraziare tutte quelle imprese che hanno resistito nell’arco di questi anni".

La notizia arriva quando il bar Tripoli Mojito time con Luca Corsi (nella foto a sinistra) entrano insieme alla pizzeria Alfiero (nella foto a destra) entrano nell’albo. Lo storico bar di viale Roma è attivo dal 1979, la famiglia Salvi fa invece ristorazione dall’anno precedente. "Il titolo – continua Balloni – può essere assegnato per anzianità o pregio. Il richiedente dovrà dimostrare il possesso dei requisiti indicando con una dettagliata documentazione anche fotografica, nel caso di richiesta per pregio, il possesso di elementi peculiari e caratteristici. Il titolo può essere anche assegnato per anzianità nel caso in cui si tratti di esercizi che possono vantare 40 anni di attività nella stessa categoria merceologica e nella stessa sede".

E qui c’è un’altra novità: "Chi entra nell’albo ottiene la possibilità di usufruire dei fondi messi a disposizione dal Comune per il commercio, stanziamenti a fondo perduto, circa 4mila euro. Al contrario delle attività commerciali non ’storiche’, non c’è bisogno di rispondere a nessun requisito speciale. Un altro aiuto per coloro che hanno lavorato per rendere migliore la nostra città. A breve stamperemo le targhe da consegnare alle ’botteghe’, così che i protagonisti possano appenderle in bella mostra nei loro locali. Non basta – conclude – che qualcuno abbia raggiunto il traguardo dei 40 anni, ma deve fare richiesta al Comune: solo così potrà entrare a far parte dell’albo"

"Siamo felici – dichiara Gabriele Salvi, terza generazione dopo nonno Alfiero e papà Mirko – di aver raggiunto questo traguardo. Ci siamo allargati nell’arco di queti anni, anche con ’L’orto di Alfiero’ che realizza poke, seguito da mia sorella Asia. Utilizzeremo questi finanziamenti per potenziare il delivery e la parte digitale del nostro servizio".

La lista dei magnifici 25: Pizzeria Vasco (1961), Fotografia Giusti (1970), edicola ricevitoria di Barbara Berti (1972), Drogheria bar Gli svizzeri (1972), Tabacchi di Gianni De Angeli (1972), Merceria Marchetti (1975), Tappezzieria Nicolini (1975), bar Ginocchi (1975), La voglia matta pizzeria (1945), Ferramenta Sartini di via Guglielmi e quella di largo Matteotti (1977); Bar Eden ’Bollicine’ (1978), Bar del tribunale (1978); La taverna di Battì (1978), Ottico Barlucchi in piazza Aranci e quello in via Marina Vecchia (1979), Salotto di via Cairoli (unica con titolo di pregio), Ditta Otello Baldini (1972), oreficeria Milani (1972), Ditta Mazzanti William (1976), Gassani Lorenzo (1979), e le new entry bar Tripoli e Salvi.