Sterminate le antiche querce di un bosco per ricavare legno pregiato, maxi multa

L'episodio in provincia di Massa Carrara, a Bagnone

Carabinieri forestali

Carabinieri forestali

Bagnone (Massa Carrara), 23 marzo 2019 - In teoria avrebbero dovuto tagliare solo alcuni alberi come previsto dalle autorizzazioni. Poi però si sono fatti un po’ prendere la mano, anche allettati dalla possibilità di mettere le mani su imponenti querce con oltre 50 anni di età. Così uno dopo l’altro hanno tirato giù molti alberi causando un danno irrimediabile per il bosco.

Ad accorgersi di quanto stava accadendo nella zona di Bagnone sono stati i carabinieri forestali: nei guai è finito il titolare della ditta incaricata del taglio, denunciato all’autorità giudiziaria per danneggiamento del bosco ed assenza di autorizzazione paesaggistica con la contestazione di una sanzione amministrativa di quasi 24mila euro.

I militari della stazione carabinieri Forestale di Fivizzano hanno accertato il grave illecito ambientale e paesaggistico in località Vallescura, nell’ambito dei controlli svolti sul territorio del comune di Bagnone. I militari si sono trovati di fronte uno spettacolo desolante: non si trattava del taglio di bosco ceduo ‘dichiarato’ (pratica comune nei boschi della zona) né tantomeno di un intervento eseguito nel rispetto delle prescrizioni della legge forestale della Regione Toscana: si trattava in realtà del taglio indiscriminato di querce di alto fusto di oltre 50 anni di età e di oltre 40 centimetri di diametro medio, non ammissibile ai sensi della legge forestale ed in violazione delle norme paesaggistiche ed ambientali.

Dagli accertamenti svolti successivamente (cui hanno partecipato anche il comandante la stazione Forestale di Massa e tecnici forestali dell’Unione Comuni) da parte dalla ditta esecutrice è risultato il deposito di una «dichiarazione» di taglio ceduo, contenente dati del tutto errati circa l’ubicazione del bosco.

Ed erano sbagliati soprattutto i dati riguardanti il tipo d’intervento e l’età delle piante che si intendevano tagliare. La ditta boschiva (già nota ai carabinieri della tutela forestale della Lunigiana) sinora non aveva mai commesso violazioni di tale gravità per l’ecosistema ed il paesaggio forestali.

Secondo quanto riportato nella «dichiarazione di taglio» sarebbe stato tagliato un bosco ceduo di cerro dell’età di 30 anni su di una superficie di circa 7.500 m2; il taglio non avrebbe comportato nessun impatto ed in breve il bosco sarebbe ricresciuto con aspetto del tutto analogo alla situazione precedente il taglio. La realtà dei fatti era ben diversa. Infatti il bosco, a prevalenza di quercia cerro e radicato in un fertile impluvio, per quanto accertato dai forestali non veniva tagliato da oltre 50 anni e le sue piante maestose costituivano una bella fustaia di cerro con esemplari ben distanziati, meritevole di essere mantenuta e tutelata tramite mirati e contenuti tagli diradamento per favorirne la progressiva rinnovazione.

La ditta boschiva, evidentemente allettata dall’ingente quantità di legna di pregio ricavabile dai grandi fusti di cerro, ha invece effettuato un taglio a raso su una superficie risultata dai rilievi (eseguiti con strumentazione gps) più del doppio di quella dichiarata. Sono state lasciate pochissime piante molto distanziate tra loro. Per accertare in modo completo le violazioni sono stati necessari alcuni sopralluoghi che hanno interessato sia l’area tagliata sia quelle limitrofe: dal rilievo puntuale della tagliata risulta l’abbattimento di 303 piante di alto fusto, la maggior parte di cerro ma anche di quercia roverella, con diametri dei fusti variabili da 20 fino ad oltre 50 cm.