
"Sul Carrione torna la paura". I residenti chiedono la ripresa dei lavori bloccati da otto anni
"Al ponte della Bugia i lavori sono fermi da otto anni. Forse i disagi di una famiglia non contano". Con queste amare parole ha aperto il suo intervento nell’ultimo consiglio comunale Carlo Canini, 80enne residente con la famiglia sul ponte della Bugia e che da molto tempo, anche attraverso le pagine del nostro giornale, si sta appellando da più parti affinché i lavori di messa in sicurezza del torrente vengano finalmente portati a termine. Nel suo intervento, in cui in molti passaggi è emersa una grande delusione per come sono andate le cose, con i lavori mai conclusi, Canini ha prima fatto un veloce resoconto della situazione, andando a ritroso partendo dall’inizio dei lavori.
"Nonostante il tempo passato, le cose rimangono come prima, cioè ferme – ha spiegato – a al ponte della Bugia i lavori sono sospesi da 8 anni. Il lavoro è giunto al 90 per cento ma ora da troppo tempo è fermo. Le persone serie si battono e difendono il loro progetto. L’alluvione del 2003 io l’ho vista, ero lì, è venuta in un attimo, ha portato via tutto. Mi chiedo cosa si aspetti ancora". Poi ecco l’appello al mondo politico, in cui Canini non ha risparmiato frecciate sia all’opposizione che alla maggioranza, rivendicando il diritto alla sicurezza che ogni cittadino deve avere.
"In campagna elettorale c’è stato silenzio su questo tema – ha aggiunto - forse perché i disagi di una famiglia portano pochi voti, ma è dovere di tutta la politica mettere i propri cittadini al sicuro. Mi sarei aspettato una presa di posizione nei confronti della Regione, con una richiesta di spiegazione per i soldi spesi per un progetto che poi non è stato ultimato. Bisogna chiedere spiegazioni – ha detto Canini – alla Regione andando a battere i pugni e non portando dei cestini di frutta. I lavori di messa in sicurezza vanno finiti al più presto, ricordo che nel 2003 morì una persona per l’alluvione".I cittadini che vivono lungo l’asse del Carrione, soprattutto nel centro storico, non dimenticano l’alluvione di 20 anni fa e ogni anno all’arrivare dell’autunno e dei nuovi eventi piovosi temono nuovi tragici episodi che possano mettere in pericolo case e persone. Da qui l’appello di Canini che da tempo resta inascoltato, mnonostanmte numerose lettere al nostro giornale, interviste e interventi in occasioni pubbliche.
D.R.