Stragi naziste: prima udienza per i risarcimenti

Il processo al Tribunale civile di Genova si terrà ad aprile e vedrà come parti civili oltre 80 persone che chiedono l’indennizzo

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di Roberto Oligeri

Dopo Sant’Anna di Stazzema, 560 morti, in provincia di Lucca, nel campo dei massacri commessi dalle truppe tedesche e dai loro alleati fascisti, è Fivizzano, in provincia di Massa-Carrara, a detenere il poco invidiabile secondo posto in tutta la Toscana, con le sue oltre 400 vittime civili sacrificate dalla follia della Germania nazista. Dopo la sentenza del 3 febbraio 2012 della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja che aveva sollevato la Germania dal dover risarcire i familiari di queste vittime nel nostro Paese, a 10 anni di distanza, la scorsa primavera il Governo Draghi aveva istituito un fondo dotato di 55milioni di euro, spalmati su 4 anni e provenienti dal PNRR, con cui pagare per le vittime del Terzo Reich. Nella nostra provincia, oltre ottanta sono le persone che si sono costituite parti civili per ottenere l’indennizzo. La maggior parte sono nel Comune di Fivizzano, ma ve ne sono anche di Bergiola di Carrara e di qualche altra località limitrofa. A rappresentarli quasi tutti, presso il Tribunale Civile di Genova competente per territorio sono gli avvocati Marco Perfetti, Davide Carriola, Alessandra Pellini e Marianna Terenzoni. La prima udienza è prevista per la metà del prossimo aprile, mentre a gennaio, a Fivizzano, si terrà un summit fra il pool di legali e i familiari delle vittime. Perchè a quasi 80 anni da quella tragica stagione di orrori, al di là delle belle parole di circostanza, la giustizia, da sempre negata per “ragion di Stato“ trova sempre mille ostacoli. Ma cerchiamo di ricostruire questi mesi drammatici.

A causare la strage, l’arrivo nel maggio 1944 nella zona fra Pisa e Livorno, della 16esima divisione Reichsfhurer delle SS. Furono infatti reparti di questa divisione, comandati dal capitano Anton Galler, che nella natìa Austria faceva il fornaio, i responsabili della carneficina,il 12 agosto del 1944, a Sant’Anna di Stazzema. Un massacro in un primo tempo attribuito al maggiore Walter Reder,che ne venne scagionato “per insufficienza di prove“ dal Tribunale Militare di Bologna nel 1951, dove invece gli fu inflitto l’ergastolo per gli eccidi di San Terenzo Monti e Vinca e di Marzabotto, compiuti fra l’agosto e l’ottobre del 1944. E proprio Reder, al comando del 16esimo Aufklarung Abteilung, il reparto esplorante della divisione, meglio noto come il “Battaglione della Morte“, si rese responsabile di una lunga scia di delitti commessi dai suoi sanguinari soldati lungo tutta la dorsale appenninica fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Migliaia di vittime civili innocenti, per la maggior parte donne e bambini, fatti a pezzi dalle mitragliatrici e bruciati nei loro casolari dati alle fiamme dalla soldataglia nazista.