«Soltanto maltrattati» Chiuse le indagini sul ricovero lager

Si alleggerisce la posizione delle operatrici

Carabinieri

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Carrara, 10 ottobre 2017 - Alla fine saranno indagate soltanto per maltrattamenti. Per Luana Ginesi, Simonetta Menconi e Sara Luisotti, titolare e le dipendenti della casa di riposo «Giardino Fiorito», la Procura ha chiesto il processo per i maltrattamenti agli anziani. Chiesta l’archiviazione per la figlia della Ginesi, Tiziana Grossi e la dipendente Maria Luisa Ravenna. Di fatto si sgonfia delle accuse di abuso della professione e delle aggravanti il pasticciaccio che lo scorso agosto determinò gli arresti domiciliari per Luana Ginesi, Sara Luisotti e Simonetta Menconi che con Tiziana Grossi e Maria Luisa Ravenna, furono accusate di maltrattamenti e vessazioni nei confronti degli anziani ospiti della casa di riposo. La struttura di via del Medico, nel dossier di 106 pagine che è l’ordinanza di custodia cautelare del gip Ermanno De Mattia, veniva descritta come un lager dove ai nonnini, sette per la precisione, venivano somministrate dosi da cavallo di sonniferi e psicofarmaci, oltre a botte e schaffi. Ieri il pm Alessandra Conforti ha notificato la chiusura delle indagini, il 415 bis, che riduce parte delle accuse e le rivede, chiedendo l’archiviazione per due e riducendo l’accusa a Ginesi,Menconi e Luisotti ai soli maltrattamenti. Il caso, lo ricordiamo, seminò profondo sconforto in città dopo che per mesi la casa di riposo venne tenuta sotto controllo dalla Finanza con miscrospie e filmati inequivocabili. Fanno ancora male quelle riprese, quegli scatti e quelle intercettazioni che parlavano di vessazioni nei confronti di chi non poteva reagire, che lasciavano trapelare reati come l’abuso della professione. Addirittura in un faldone di oltre 100 pagine si ipotizzava il reato di sequestro di persona, dal momento che a qualche vecchietto venivano impediti i movimenti e gli spostamenti con «schiaffi, strattonamenti, limitazioni di consumo d’acqua, limitazioni alla possibilità di andare in bagno con l’obbligo di usare il pannolone, umiliazioni e somministrazioni di farmaci, ansiolitici e tranquillanti in quantità smodate e incontrollate»