"Solo 700mila euro per il caso Farmoplant"

Il sindaco Francesco Persiani si chiede perché Alessandro Volpi e la sinistra "hanno valutato solo in 700mila euro i danni cagionati a Massa dallo scoppio della Farmoplant"

Il sindaco Persiani

Il sindaco Persiani

Massa, 26 maggio 2019 - «Spieghino  Volpi e la sinistra perché hanno valutato solo in 700mila euro i danni cagionati a Massa dallo scoppio della Farmoplant». Lo sostiene il sindaco Francesco Persiani (nella foto) che, a tre giorni dalla ‘fuga di notizie’, entra nel merito della vicenda dei veleni ancora presenti nella falda a 30 anni dalla chiusura del polo chimico nella zona industriale apuana. Lo fa tirando in causa le precedenti amministrazioni e, in particolare, una parte delle tante cause legali che il Comune di Massa (come quello di Carrara e la Provincia) ha portato avanti per anni con Edison, azienda erede della vecchia Farmoplant-Montedison.

«Forse non tutti sanno che la ‘grande sensibilità’ della sinistra massese ha permesso di dare vita all’atto di giunta del 18 marzo 2010, numero 138 (sindaco Pucci con assessore al bilancio Alessandro Volpi), avente ad oggetto una transazione tra il Comune di Massa ed Edison SpA, dove il Comune si è incredibilmente accontentato delle briciole; infatti quell’amministrazione ha accettato quale risarcimento di tutti i danni (e non ci riferiamo a quelli direttamente ambientali che spettano al Ministero) provocati dalla famosa esplosione allo stabilimento Farmoplant la misera somma di 700mila euro». A onor del vero, benché non sia consolante, all’accordo parteciparono anche il Comune di Carrara, che ottenne 600mila euro, e la Provincia, con 250mila euro, per un totale di 1 milione e 550mila euro. L’accordo transattivo, inoltre, stando all’atto di giunta, riconosceva «al Comune di Massa tutte le spese riconducibili al danno patrimoniale che sono state documentalmente provate e dedotte in giudizio». Il sindaco però affonda il colpo:

«Tutti i danni materiali, d’immagine, morali e comunque tutti quelli spettanti a Massa, di cui ancora oggi tutta la cittadinanza ne paga il pesantissimo prezzo, sono stati transati con una somma assolutamente ridicola ed inadeguata a risolvere i danni causati da quella terribile esplosione (se solo li confrontiamo con i 20 milioni di euro che sono stati stanziati per la bonifica della falda). Veramente poca cosa». Per il futuro Persiani garantisce che «dopo la conferenza di martedì, fortemente voluta da questa amministrazione (e fissata alle ore 12 in sala giunta ndr) proseguiremo i momenti partecipativi nel corso dei quali metteremo al corrente tutta la cittadinanza dei risultati della prima fase di analisi, confrontandoci con loro. Per ultimo: non ci diano lezioni coloro che, a vario titolo, in questi anni non hanno portato nessun contributo reale alla risoluzione della questione ambientale, anzi hanno prestato il consenso a transazioni lesive degli interessi della città. Proprio perché affrontiamo il disastro ambientale con grande senso di responsabilità, abbiamo evitato in queste settimane di fare delle sterili e inutili polemiche e quindi si risparmino alla cittadinanza comunicati risibili che ottengono solo lo scopo di strumentalizzare, e non risolvere, i veri problemi».