"Smaltirli come indifferenziati aumenta il rischio per gli operatori"

Prima i sacchetti venivano raccolti e divisi con procedure apposite "Pensano solo a ridurre i costi"

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Le nuove modalità di raccolta rifiuti per i positivi Covid non convincono i rappresentanti sindacali di Cermec. Le Rsa a sigla Cgil, Cisl e Uil dell’ente consortile che si occupa del trattamento dei rifiuti, infatti, sono perplesse per le decisioni prese dal presidente della Regione, Eugenio Giani, che fra le altre cose prevede un conferimento dei rifiuti solo in maniera indifferenziata dentro due sacchetti senza alcuna comunicazione preventiva alle aziende di raccolta. "Fino a ieri i rifiuti delle persone contagiate venivano raccolti e smaltiti con procedure apposite – proseguono i sindacati -. Dopo l’ordinanza i soliti rifiuti vengono smaltiti come normali rifiuti indifferenziati, scaricando sugli operatori ecologici il problema e mettendo in serio pericolo la salute degli operatori, non più con modalità speciali ma ordinarie. Inoltre a causa di un guasto all’ interno dell’impianto, i rifiuti vengono più volte spostati aumentando il rischio di contatto attraverso polveri e microparticelle. Non troviamo giusto che per abbattere i costi, venga meno la tutela e la salute degli operatori ecologici". Una soluzione che mette a rischio i lavoratori, secondo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, e che non tiene conto degli sforzi fatti dagli operatori fino a oggi: "Non ci siamo mai tirati indietro, abbiamo sempre lavorato e smaltito i rifiuti in qualsiasi condizione, anche nelle emergenze quotidiane, che ci portano ad intasamenti continui nelle linee di lavorazione dovuti spesso a macchinari obsoleti, e sempre a stretto contatto col rifiuto. Chiediamo una sensibilizzazione all’azienda e alla Regione per salvaguardare lavoro, dignità dei lavoratori e servizio pubblico".