Sfumate le risorse per le bonifiche "Incapaci, ignoranti e irresponsabili"

Durissimo affondo del geologo Andrea Piccinini che ha dedicato al progetto 2 anni di lavoro: "Uno studio unico" "Persa un’occasione storica per la salute dei cittadini. La falda presenta da 60 anni sostanze cancerogene"

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di Francesco Scolaro

"Aver perso le risorse per la bonifica della falda apuana corrisponde a una miscela di incapacità, ignoranza e irresponsabilità, velenosa come quelli che ancora contamineranno le acque sotterranee per chissà quanti anni ancora". E’ un affondo durissimo quello del geologo Andrea Piccinini: milioni di euro volatilizzati a un passo dall’impresa fanno male, provocano rabbia e delusione in chi a quel progetto ha contribuito dedicando due anni di lavoro, centinaia di sopralluoghi e prelievi, analisi, studi e carte che avevano portato a elaborare il primo vero studio della falda apuana e contribuito a elaborare il progetto di bonifica unitaria. Piccinini era infatti il coordinatore delle attività di analisi di falda per conto dell’Associazione temporanea di imprese che aveva vinto l’appalto di Sogesid oltre 4 anni fa. "Non voglio cadere nel gioco del rimpallo di responsabilità, non mi interessa" incalza Piccinini anche se è ovvio che tutti sono chiamati in causa: "Incapacità per non aver colto un’opportunità storica per il territorio apuano, ossia procedere alla bonifica della falda che in alcune sue parti risulta profondamente contaminata da sostanze cancerogene presenti da almeno 60 anni. Incapacità nel non aver compreso la portata degli studi fatti, dell’importanza di condividere i risultati studi con i cittadini. Studi approvati che dimostrano come la popolazione residente in alcune zone sia il bersaglio della contaminazione. Non hanno compreso che era fondamentale spiegare ai cittadini quali erano i risultati e quali le aspettative in campo. Eppure l’informazione era un obbligo statuito dall’accordo di programma".

L’altra accusa è di irresponsabilità: "Aver privato i cittadini apuani della bonifica, chissà fino a quando, significa averli privati di un’azione di prevenzione primaria a vantaggio della propria salute. Ci sono somme ingenti per le bonifiche perché rappresentano l’unico vero antidoto contro lo sviluppo di alcune malattie". Ci siamo divorati i soldi e anche il tempo, passato come sabbia fra le dita come evidenzia Piccinini ripercorrendo le fasi dell’Accordo di programma iniziato nel 2016: aprile 2017 la prima convenzione fra Ministero, Regione e Sogesid con un cronoprogramma di 22 mesi per arrivare al progetto preliminare di bonifica poi rimandato a fine 2019. Le analisi effettuate dai professionisti, molti del territorio come Piccinini, sono state effettuate fra 2018 e 2019 e consegnate a inizio dicembre dello stesso anno, presentate in pompa magna da Sogesid a Palazzo Strozzi con i rappresentanti delle istituzioni. Si parlava di 6 o 7 mesi per arrivare al progetto definitivo.

"Sono passati due anni perché il progetto è stato consegnato dalla Regione a gennaio del 2022. Un ritardo ingiustificabile che non può trovare nel Covid una giustificazione. Noi in due anni abbiamo prodotto uno studio unico mettendo in campo una ventina di persone fra tecnici e operai. Quando abbiamo consegnato il materiale, a occuparsi della vicenda c’erano al massimo 2 funzionari della Regione e altrettanti di Sogesid: troppo pochi". Il resto, purtroppo, è storia. L’accelerata primaverile in vista delle elezioni di Carrara non basta. Si arriva con l’acqua alla gola, approvazione del Ministero della transizione ecologica a fine giugno. Poi salta tutto. "E’ un fallimento territoriale, non abbiamo colto l’opportunità storica che la popolazione richiedeva dall’incidente Mancozeb del 1980 quando per la prima volta si iniziò a parlare di studi e interventi dello Stato. Ha fallito la cabina di regia tutta pubblica, senza tecnici" conclude Piccinini che propone la costituzione "di un gruppo tecnico operativo di bonifiche a livello apuano che abbia le deleghe e le risorse da parte della Regione e dello Stato, con funzionari regionali e statali che operano in loco".