Serinper, Paola Giusti torna libera Un solo divieto: lavorare coi minori

La dipendente dell’amministrazione comunale di Massa era ai domiciliari. Decisione del Tribunale del riesame

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Prima Filippo Bellesi, adesso Paola Giusti. La difesa degli accusati del “caso“ Serinper segna un nuovo punto a suo favore. E questa volta a “segnare“ è l’avvocato Paolo Mione. Il legale ligure aveva presentato istanza di scarcerazione della sua assistita, che lavora ai servizi sociali del Comune di Massa, presso il Tribunale del Riesame a Genova. I giudici si sono riuniti mercoledì per discutere il caso e ieri è arrivata la sentenza. Pur essendo stata accusata di corruzione, Paola Giusti può lasciare gli arresti domiciliari. Ha la sola interdizione dai pubblici uffici ma limitatamente agli atti relativi ai minori. Questo vuol dire che, in teoria, potrebbe anche ritornare a lavorare in Comune a Massa, anche se non potrà comunque occuparsi dei minorenni. Di fatto è un pronunciamento decisamente più favorevole rispetto a quello del Gip su Filippo Bellesi, che pure ha anche lui lasciato i domiciliari. Per la Giusti è praticamente un ritorno alla libertà e al lavoro, mentre per Bellesi ci sono limitazioni maggiori. Soddisfatto, molto soddisfatto l’avvocato Mione. Raggiunto al telefono, in serata, dal cronista, il legale ligure rompe il tradizionale riserbo per dire che la sua assistita è "veramente molto soddisfatta. Adesso aspetteremo sia fissata la data dell’udienza preliminare e a quel punto decideremo come muoverci".

Facendo un passo indietro, appare chiara anche la strategia difensiva. Nell’interrogatorio di garanzia, Paola Giusti si era avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande. Una scelta permessa dalla legge e che in questo caso ha consentito al suo legale di leggere le carte in base alle quali era stata disposta la misura cautelare. Solo dopo aver visionato tutti gli incartamenti l’avvocato ha fatto i primi passi. Prima ha presentato l’istanza di scarcerazione al Giudice delle indagini preliminari (che l’ha respinta) poi ha proposto l’appello al Tribunale del Riesame a Genova. Segnando, adesso, un punto “pesante“ a suo favore. Ora ovviamente non è dato sapere se Paola Giusti potrà tornare a lavorare a Palazzo Civico. Anche perchè c’è un provvedimento amministrativo di sospensione dal lavoro. E’ possibile che sceglierà prima di discuterne con i suoi superiori e con l’amministrazione comunale, per poi, ascoltato quanto le diranno, decidere come muoversi.

Di certo la decisione del Tribunale del Riesame è un piccolo “colpo di piccone“ all’inchiesta portata avanti dal Pubblico Ministero Alessia Jacopini. Anche se, è giusto ricordarlo, sono ancora tanti gli accusati che restano vincolati alle misure cautelari stabilite nei loro confronti: basta pensare, per fare un solo esempio, ai soci della cooperativa “Serinper“ ma non mancano situazioni simili. E comunque la Procura della Repubblica pare stia continuando a fare indagini. Si vedrà.

Andrea Luparia

Maria Nudi