"E' abusivo", il Comune mura l’abitazione di un anziano

Malta e cemento sulla porta per applicare l’ordinanza di sgombro dei senza tetto della ex Colonia Vercelli. Denuncia in Procura l’amministrazione: "Dentro casa c’erano i farmaci salvavita"

Senzatetto

Senzatetto

Carrara, 20 gennaio 2022 - Era uno dei tanti senzatetto che si accontentava di un riparo all’ex campo profughi. Anche lui come altri aveva ricevuto l’ordinanza di sgombero dall’alloggio abusivo. Addirittura nei giorni scorsi Gaia gli aveva persino tolto l’acqua. Al provvedimento del Comune, giunto lo scorso luglio, si era opposto con un 700, un provvedimento d’urgenza presentato al giudice la scorsa estate che ha ricevuto risposta, dopo innumerevoli rinvii d’ufficio, soltanto ieri. Una delle tante situazioni di degrado che il Comune ieri mattina ha deciso di sanare murando la porta con calce e cemento. 

Così F. D. A., 68 anni, pensionato, ieri alle 12 rientrando da alcune commissioni, ha trovato la sua, se pur povera dimora, murata dal Comune. "Dentro c’erano tutti i suoi beni – spiega l’avvocato Rinaldo Reboa che segue la vicenda del pensionato da tempo –. Si tratta di un invalido. In casa aveva anche l’insulina, il farmaco salvavita di cui i diabetici non possono fare a meno". 

Un calvario sociale quello dell'uomo seguito da un’autentica odissea giudiziaria partita lo scorso luglio quando si oppose con un 700 all’ordinanza del Comune. Una richiesta di urgenza a cui la giustizia ha risposto invece con la lentezza di una lumaca, rinviando la vertenza al tribunale amministrativo e rispondendo soltanto dopo mesi di attesa inutile. Adesso il distacco dei contatori da parte di Gaia e poi la porta di ingresso murata che lascia spazio a pochi dubbi.

Di fatto, questa è la storia, l'anziano stipulò vent’anni fa una convenzione con il Comune per occupare quell’alloggio che lo avrebbe tolto dalla strada. Poi ogni documento venne dimenticato e lui rimase nella casa con tutte le utenze pagate dal Comune: luce, acqua e gas. Adesso il giro di vite da parte di palazzo civico che dopo aver chiuso tutti e due gli occhi per decenni ha deciso di sanare una situazione di abusivismo dove le persone vivevano in condizioni da terzo mondo.

"Comunque – spiega l’avvocato Reboa – abbiamo deciso di denunciare ai carabinieri il comportamento del Comune per esercizio arbitrario delle proprie funzioni e ci rivolgeremo alla Procura. Dopo vent’anni c’erano persino gli estremi per esercitare l’usucapione ed entrare in possesso dell’intero immobile. Non può un Comune murare una casa dove abita una persona che già vive nel disagio. La trafila per buttare fuori un inquilino che non paga è diversa: si ricorre al giudice che tramite ufficiale giudiziario mette i lucchetti. Non è che murando una porta si sana un abuso. Adesso l'anziano è senza vestiti, senza insulina e senza un tetto sotto cui ripararsi".