“Scuola” per meccanico I banchi restano vuoti

La formazione di Cna per incrociare necessità del mercato e disoccupati "Al corso per cuoco tutti potrebbero trovare ma alla fine lo vogliono in pochi"

Roberto Valle Vallomini, responsabile del polo formativo di Cna

Roberto Valle Vallomini, responsabile del polo formativo di Cna

Il mestiere più difficile per chi si occupa di lavoro è fare incontrare domanda e offerta. Due mondi spesso distanti per obiettivi e pretese: farli anche solo avvicinare diventa un’impresa. Lo sa bene Roberto Valle Vallomini, responsabile del polo formativo di Cna, che nonostante l’emergenza Covid ha continuato a formare e preparare decine di persone, giovani e adulti, per aiutarli a entrare nel mondo del lavoro. Corsi preparati e organizzati proprio in base alle richieste che arrivano dalle aziende del territorio, per andare a occupare gli spazi vuoti nel mercato del lavoro. Ma quell’incontro molte volte non riesce, pur portando imprese e persone disoccupate mano nella mano una verso l’altra: "In questo momento abbiamo ad esempio un corso per cuoco. Tecnicamente potrei trovare lavoro a tutti – spiega – ma alla fine fra i partecipanti quelli che davvero lo vogliono sono pochi".

Un meccanismo complesso quello del corso di formazione che riesce ad avvicinare quanto più possibile i due mondi. "Le attività proseguono anche in presenza – spiega – nelle aule spaziose, manteniamo le distanze, rispettiamo rigorosamente i protocolli di gestione, cercando di limitare al massimo la presenza fisica anche se la formazione deve essere fatta così. Abbiamo aule da 70 metri quadrati dove entrano al massimo 15 allievi, altre più piccole con 12 allievi. E anche laboratori con 14 persone al massimo e sempre con tutte le precauzioni. In media abbiamo 150 corsisti l’anno. Ci sono settori che arrivano al 90% di occupazione, finito il corso, come quello estetico, considerando l’autoimprenditorialità o l’affitto di cabine. Molto dipende dal settore".

Ci sono settori più attivi?

"In questo momento la nautica risulta molto vivace, più di altri settori. E stiamo valutando di organizzare un corso. Portiamo poi sempre avanti i lavori legati ad artigianato, bellezza e benessere: estetica, acconciatura, tatuaggio. Poi pizzeria, sartoria e contabilità. Proprio la contabilità ci ha sorpresi: fino a un paio di anni fa era un settore che non avevamo toccato. Invece ora c’è una forte ricerca di personale per la gestione amministrativa e contabile, per le buste paga e programmeremo altre attività a breve. Dalla voce delle imprese, invece, sembra che nell’edilizia ci siano parecchie difficoltà a trovare personale".

E’ difficile trovare persone disposte a fare formazione?

"Con Alo’s abbiamo attivato due corsi destinati ai giovani dai 18 ai 29 anni che non studiano e non lavorano. Uno sulla pelletteria che ha subito avuto iscrizioni, e uno per meccanico moto a cui non si è ancora iscritto nessuno nonostante 2 mesi di pubblicità. E’ davvero strano perché sono corsi finanziati, gratuiti. Sembra che su alcuni settori i giovani siano un po’ restii ad affacciarsi. Noi cerchiamo sempre di far incontrare domanda e offerta, quando ci arriva un input di lavoro da un’azienda lo riversiamo sul territorio. E invece sembra che ci sia, soprattutto in questo periodo, complice magari anche l’emergenza sanitaria, un po’ di appiattimento".

FraSco