"Sciopero del marmo, troppe stranezze"

Il segretario della Cisl Figaia motiva la scissione dagli altri confederali

Cave di marmo

Cave di marmo

Carrara, 8 aprile 2019 - «La Cisl non sciopera a queste condizioni». Prende le distanze della manifestazione del marmo dei giorni scorsi il segretario provinciale della Cisl Andrea Figaia che definendo «umoristico» lo sciopero che ha visto in piazza lavoratori, sindacati di Cgil e Uil e imprenditori, motiva l’assenza dela sua compagine. E parla di «una strana convergenza di idee tra il ‘’padronato rosso e storico’’ ed il movimento sindacale. La proclamazione dello sciopero avviene dopo la convergenza tra il movimento cooperativo e la curiosa ‘triplice alleanza carrarina’, Cgil Uil e Lega dei cavatori». Figaia poi parla di «strano silenzio di Assindustria, che si pronuncia in sordina, ma si pronuncia e fa l’ occhiolino a questa serrata. Le cose vanno talmente bene che una giornata di fermo ci sta pure».

Ancora più strana per Figaia è la tempistica: «il giorno dopo le dimissioni dell’assessore al marmo. Qualcosa di politicamente strano sta accadendo». Poi il segretario affronta le questione tecniche sul piatto delle trattative: «Le cause sui beni estimati, il piano regionale cave, il Pabe (piano attuativo di bacino) che doveva esser approvato a giugno 2018 e che deve essere approvato entro il prossimo giugno». Da qui parla di una situazione locale «asfittica, dove queste sceneggiate, aggiunte all’incandescente polemica politica, portino soltanto acqua al mulino di chi fa un mucchio di soldi con le montagne carraresi, che sa ben difendersi, a Massa, a Genova e se serve anche a Roma. La Cisl ha partecipato a tutti i tavoli a cui è stata invitata sia di livello regionale (sicurezza sul lavoro, legge 35, piano paesaggistico, piano cave, impatto ambientale, portando contributi».

«Ci è stato chiesto di partecipare invece a cose fatte allo sciopero dovendo aderire a decisioni già prese da altri senza un confronto. Persino il volantino eraa non modificabile. Il giorno dopo lo sciopero, le gravi difficoltà politiche sui tre temi elencati saranno ancora lì.Ci sembra anche grave la la mancanza di interlocuzione con la Regione, il cui ruolo è importante. La Cisl e la Filca Cisl sono disponibili a riprendere una trattativa in ogni sede forti delle proprie idee riguardanti la filiera del marmo, la ricaduta occupazionale, la sicurezza sul lavoro, la salvaguardia ambientale compatibile con l’escavazione, l’investimento in centro città da parte di chi escava e di chi più ricava con l’apertura di show room del marmo». Infine Figaia critic ail corteo a San Martino: «Più facile prendersela con i lavoratori dell’Ufficio marmo anziché con la ‘nuova’ giunta? Questo strappo sindacale unilaterale (da parte di Cgil e Uil ) ed inspiegabile non potrà non avere ripercussioni sulla attività sindacale unitaria nel territorio».