Lo scandalo di Don Euro. I fedeli alla Diocesi. "Più chiarezza"

Lettera a 'Vita Apuana': "Situazione grave"

La Santa Messa al Duomo con il cardinale Parolin, il vescovo Santucci e altri sacerdoti

La Santa Messa al Duomo con il cardinale Parolin, il vescovo Santucci e altri sacerdoti

Massa, 6 ottobre 2017 - NON HANNO avuto paura, non hanno avuto alcun timore, e hanno firmato una lettera per il vescovo, monsignor Giovanni Santucci, e per conoscenza ai direttori degli uffici pastorali diocesani. La lettera, corredata di firme, è datata 1° ottobre ed una copia è arrivata anche alla redazione della rivista della Curia, “Vita Apuana”, che l’ha pubblicata. Nella missiva, un gruppo di fedeli e laici ha scritto al vescovo Santucci sulla vicenda di don Luca Morini, una vicenda che rappresenta un macigno per la Diocesi apuana. Una lunga lettera nella quale si mette nero su bianco un importante passaggio:

«Abbiamo la sensazione – scrivono – , resa concreta dai numerosi confronti che abbiamo nel mondo del nostro impegno civile, che alla gravità della situazione non sia seguita una doverosa presa di posizione, in modo particolare nei confronti di quelle persone che hanno sofferto e soffrono tuttora, lasciando aperte delle ferite che, nel tempo, non si sono rimarginate. A queste persone va il nostro pensiero, la nostra vicinanza e la nostra preghiera, perché il Signore eterno nella sua Misericordia, possa far sorgere, nel cuore di tutti noi, uno spirito di unità fraterna soprattutto in questi momenti in cui la notte sembra avanzata e l’aurora tarda ad arrivare».

La lunga lettera termina : «Uniti nella Fede e nella preghiera quali figlie e figli che a lei si affidano la salutiamo in Cristo». Seguono le firme che evidenziano la provenienza diversa delle persone che hanno firmato la lettera a monsignor Giovanni Santucci, da Carrara, a Massa, alla Lunigiana. Ma una spiegazione dalla Diocesi è chiesta a gran voce anche da molti altri cittadini, laici, cattolici, che hanno chiamato anche la redazione de “La Nazione” per segnalare che la vicenda di don Luca Morini era stata segnalata ampiamente negli anni scorsi alla Diocesi e che i provvedimenti adottati nei confronti del sacerdote non erano sufficienti a colmare lo sdegno e la sofferenza dei fedeli: «Il problema – commenta un lettore de “La Nazione”, impegnato in ambito cattolico – è stato ignorato e questo sacerdote che chiedeva denaro ai fedeli come fossero un bancomat è sempre stato trasferito da una parrocchia all’altra dello stesso territorio senza assumere una posizione critica e di vicinanza ai fedeli che sono stati “traditi” da quello che era il loro parroco». Gli episodi dei qualis si sarebbe reso protagonisti don Luca Morini sono i più disparati come le sue richieste di denaro da cifre modeste a somme più rilevanti.