Sanac, lettera alla Meloni I sindacati la disconoscono

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I rappresentanti sindacali dello stabilimento Sanac di Massa disconoscono la lettera che alcuni operai avrebbero consegnato ai rappresentanti di Fratelli d’Italia per farla quindi arrivare all’onorevole Giorgia Meloni. Una lettera che quindi non sarebbe stata condivisa in sede di assemblea dei lavoratori e che quindi non può rappresentare un punto di vista condiviso. Fatto sta che, stando a chi la lettera l’ha invece ricevuta, il documento sarebbe proprio stato scritto da alcuni operai e sembra esserci una spaccatura all’interno del movimento di lotta per salvare la Sanac. Basta pensare che alla manifestazione del lancio delle tessere elettorali davanti allo stabilimento erano presenti al massimo una trentina di operai ed erano assenti i sindacati di categoria e confederali, che stanno seguendo la vertenza da anni. A ogni modo le Rsu ci vanno giù duro contro quella lettera: "La vertenza Sanac è tale da oltre 10 anni e le Rsu che si sono succedute hanno sempre chiesto aiuto alle istituzioni locali e alla politica nazionale per poter arrivare ad una conclusione positiva della stessa. A oggi, dopo tante promesse nessun politico di nessuno schieramento ci ha aiutato e Sanac si trova in una condizione ben peggiore di quella del 2012: il principale cliente (che nel 2018 è stato acquistato da una Società partecipata dallo Stato al 38%) che pesava per oltre il 60% sul fatturato della Società, non solo non ci passa più ordini senza motivo da maggio 2021, ma paga il dovuto solo a seguito di decreti ingiuntivi divenuti esecutivi e con oltre 12 mesi di ritardo; inoltre i 2 bandi di vendita che si sono succeduti hanno avuto entrambi esito negativo (nel primo l’aggiudicatario era sempre la stessa Società di cui sopra partecipata al 38% dallo stato). Proprio da questo è scaturita la protesta di sabato 3 settembre durante la quale i lavoratori hanno gettato a terra le tessere elettorali al fine di comunicare alla cittadinanza la definitiva perdita di fiducia nelle istituzioni e nella politica nella sua totalità senza differenziazione di schieramenti o di colori. Per questo motivo – concludono - disconosciamo la lettera inviata all’onorevole Giorgia Meloni".

Nel frattempo la deputata uscente del Pd, Martina Nardi, che non ci sta all’accusa generalista contro la politica: "Accusare tutta la ‘politica’ o tutti i ‘politici’ di non essersi occupati della vertenza Sanac è una bugia e non aiuta i lavoratori a conoscere i fatti. La politica ha delle responsabilità, ma dare le stesse responsabilità a tutti significa non individuare alcuna responsabilità specifica e alzare un polverone dove chi ha le responsabilità vere può nascondersi. Dobbiamo continuare a lottare con queste famiglie e soprattutto cerchiamo, tutti , di non strumentalizzare questa vicenda per fini politici".