San Ceccardo ai raggi X dopo mille anni

Asl e archeologi dell’Università di Pisa al lavoro sulle spoglie del santo per ricostruirne la vita e capirne la morte. Tac e analisi dei tessuti

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Un cold case di più di mille anni fa. Un’equipe di esperti dell’Asl e di archeologi dell’Università di Pisa al lavoro per ricostruire non solo vita e morte di San Ceccardo, ma anche per dargli un volto. Le spoglie del santo patrono della città, martirizzato nel nono secolo dopo Cristo, sono conservate in Duomo e lo scorso 25 febbraio sono state oggetto non solo della ricognizione canonica, ma anche di uno studio approfondito. L’intervento, che è stato possibile grazie alla sponsorizzazione di VF Marmi, , Autotrasporti 2P, Beran e Coopertiva Lorano, ha combinato le operazioni di ricognizione delle reliquie con lo studio bioarcheologico dei resti e con indagini storico-letterarie. L’obiettivo è ricavare dati nuovi e inediti per ricostruire la biografia del Santo, la cui vicenda storica è caratterizzata da pochi elementi certi, restituendo nuova luce ad una figura di grande rilevanza nella storia medievale di Carrara. L’apertura dei sigilli è avvenuta dopo una semplice liturgia presieduta dall’amministratore diocesano Gianni Ambrosio, presente il parroco Raffaello Piagentini, Samuele Agnesini, il notaio Maurizio Manganelli e Luca Franceschini hanno poi supervisionato tutte le attività di studio che si sono concluse il 27 febbraio."Le spoglie del Santo sono conservate in una teca posta sotto l’altare della navata laterale del Duomo, mentre il cranio è riposto in un reliquario di argento- spiegano dall’Asl -.La ricognizione è stata effettuata dall’equipe della divisione di paleopatologia dell’Università di Pisa, diretta da Valentina Giuffra e costituita dall’antropologa Simona Minozzi, dagli archeologi Agata Lunardini e Giovanni Gatti, e dal fotografo documentarista Marcello Gambini. L’intervento ha consentito di effettuare per la prima volta uno studio scientifico sui resti del santo, con lo scopo di ricostruirne il profilo biologico e di ottenere informazioni sulle condizioni di vita e di salute e sull’epoca in cui è vissuto". Importante è stato poi il contributo anche degli specialisti dell’azienda sanitaria che hanno messo a disposizione tutti i loro strumenti. "Sono stati effettuati alcuni esami radiodiagnostici nella radiologia dei Monterosso, grazie alla disponibilità del direttore del presidio ospedaliero delle Apuane Giuliano Biselli e di Maria Xiarchou che ha eseguito la Tac. Dal punto di vista tecnico è stata fatta una tac della teca cranica e le immagini acquisite verranno poi rielaborate per ottenere una immagine 3D del volto di San Ceccardo. Inoltre verranno eseguite delle radiografie dello scheletro per lo studio di eventuali patologie delle ossa da Monica Guerrini. Il referto radiologico sarà a cura di Carlo Tessa".

c.lau